Milano, 7 marzo 2012 - Un angolo delle Alpi in via Foppa, il primo cheese bar al mondo. Roberto Rusconi, erede di 120 anni di tradizione casearia, vuole fare le cose in grande. La sua Baita del formaggio di fianco al Parco Solari, meta imprescindibile per ogni amante dei latticini, a fine marzo raddoppia. Sul marciapiede antistante sorgerà una… baita. «Realizzeremo il primo “cheese bar” al mondo – annuncia il maestro casaro – con un gazebo costruito interamente in legno. Uniremo tradizione e design moderno. Il Financial Times l’anno scorso ci ha inserito tra le cinque formaggerie più importanti del mondo. Puntiamo al primo posto».

Il primo casaro della famiglia fu il bisnonno, una piccola azienda nel lecchese. La prima ditta commerciale la aprì il papà, Marcello, nel 1958 in via California. Roberto a 5 anni dava una mano nel disporre le forme e nel “collaudarle” con il martello. L’ultimo spostamento all’inizio di via Foppa risale al 2000. Nello stesso periodo l’idea di uno spazio ristoro già frullava nella testa del maestro casaro. «Non esisono cheese bar al mondo come il nostro – assicura Roberto Rusconi – ovvero un locale che ti serva sempre un menu con piatti a base di formaggio, con i giusti abbinamenti di salse, marmellate e vini, e che abbia una simile varietà, 300 tipi di formaggi da tutto il mondo, 50 dei quali autoprodotti. Abbiamo sperimentato il cheese bar a Golosaria, a Milledue formaggi a Mantova, alla Fiera dell’artigiano. Sempre un successo». Complice dell’iniziativa è Giuseppe Cappa, barman da una quindicina d’anni e pronto a buttarsi nell’impresa. Ai due si aggiungerà un sommelier oltre al personale storico della Baita.

In primis, la nuova struttura. «Abbiamo diviso a metà la vetrina inserendoci un piano per la preparazione dei piatti – rivela il proprietario della Baita – ed è già arrivata la macchina da caffé, una Faema del 1961. Davanti sorgerà una struttura di 40 metri quadri in legno, con sgabelli, tavoli e set di tovaglie e tovaglioli a lavorazione artigianale». Disegnati da Roberto stesso. Le sedie saranno ispirate agli sgabelli dei mungitori, con l’aggiunta di braccioli e appendini sul retro per le giacche. I tavoli riprodurranno i banconi di taglio del parmigiano. I piatti saranno in ardesia nera. Apertura dalle 10 alle 22. «Non avremo una cucina nostra ma proporremo pasta fresca e piatti pronti di un’azienda mantovana e prodotti a chilometro zero come il pane di Marinoni, che serviremo su tegole di tetto».

Previsti menu di stagione da pregustare citando qualche portata: gnocchi al bollcrem o tartucrem (le speciali miscele della casa di gorgonzola con chamapagne o tartufo), fonduta di brie al tartufo, tomini su pietra lavica e, dulcis in fundo, gelato al formaggio. Cinquanta posti, musica lounge e apertivi tematici. «Il venerdì introdurremo una nostra invenzione, il sushi cheese, con il formaggio al posto del pesce. Contiamo di inaugrare il Cheese bar entro la Fiera del Salone».

Negli anni, sulla parete lignea della Baita del formaggio hanno lasciato la loro firma Gina Lollobrigida, Renato Pozzetto, Sylvester Stallone, Fiorella Mannoia… Persino un guru dell'alta cucina come Gualtiero Marchesi. I clienti, vip e non vip, sono destinati ad aumentare. La scalata al primo gradino del podio delle formaggerie è cominciata.

di Luca Salvi