Milano, 27 febbraio 2012 - E' stato condannato col rito abbreviato a 14 anni di reclusione Alessandro Cozzi, il conduttore televisivo della Rai (della trasmissione 'diario di famiglia') che, il 29 marzo del 2011, uccise a coltellate Ettore Vitiello, titolare di un'agenzia di lavoro al quale doveva 15mila euro che gli venivano chiesti con insistenza.

Il pm aveva chiesto la condanna a 16 anni di reclusione, il gup Elisabetta Meyer ne ha 'tolti' due rispetto alla richiesta. Secondo il legale di parte civile Gaetano Pecorella, "la pena è inadeguata per un delitto così efferato, 40 coltellate tenendo ferma la vittima con il ginocchio; l'arma, il tipo di coltello non era di facile reperibilita'; l'imputato aveva atteso un'ora la vittima prima di ucciderlo e non e' stata contestata nessuna aggravante ne' la premeditazione ne' la particolare crudelta' ne' i futili motivi". Per il legale, inoltre, ''potevano essere contestati anche la premeditazione, per il coltello che Cozzi si portò dietro attendendo anche l'uscita dei colleghi di Vitiello, e i futili motivi, perchè l'imputato ha ucciso per poche migliaia di euro''. L'avvocato, infine, ha chiarito che Cozzi ''finora ha dato solo un anticipo di risarcimento ai familiari''.

L'ex conduttore tv, 53 anni, è anche indagato per omicidio in un altro 'filone' di indagini relative alla morte di un altro uomo, Alfredo Capelletti, che oltre 13 anni fa era un socio in affari di Cozzi. Morte avvenuta nel 1998. Il pm milanese Maurizio Ascione, nei mesi scorsi, ha riaperto il 'cold case', che all'epoca era stato archiviato come un suicidio. E' in corso una perizia sul dna e sulle impronte digitali rinvenuti sul coltello che venne ritrovato in mano a Capelletti. Gli esiti degli accertamenti, in sede di incidente probatorio, verranno discussi davanti al gip il prossimo 21 marzo.