Milano, 23 febbraio 2012 - Area C sotto processo. A partire da oggi. Già, si terrà stamattina davanti al giudice della seconda sezione del Tar di Milano la prima udienza relativa ad uno dei cinque ricorsi presentati contro la congestion charge varata dalla Giunta Pisapia ed entrata in vigore il 16 gennaio scorso. Il primo ricorso ad essere sottoposto al vaglio del tribunale amministrativo è quello presentato da una decina di residenti in centro proprietari di box auto ora svalutati - secondo i ricorrenti - dal provvedimento.

Residenti che - va precisato - non fanno parte del «Comitato No Charge» di cui è portavoce Luca Scalmana, il comitato che ha organizzato la protesta ai varchi alla vigilia dell'avvio del pedaggio e che a sua volta fatto ricorso alla giustizia amministrativa. Al di là della questione-box, i ricorrenti non ritengono giusto pagare il pedaggio per rientrare a casa. E ritengono insufficienti i 40 ingressi gratuiti in centro concessi loro dall'amministrazione comunale: «Molti di noi - dicono - usano l'auto tutti i giorni, faremo presto a esaurire quei 40 ingressi».

L'assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran si mostra sereno. «Premesso - dice - che ci siamo resi disponibili a prendere in considerazione eventuali modifiche al provvedimento e che, quindi, preferiremmo se ne discutesse attorno ad un tavolo e non in tribunale, siamo sereni sull'esito di questi ricorsi. L'impianto del provvedimento è sano e tra l'altro i ricorsi dei residenti in centro ne contestano solo una parte, quella che prevede che paghino anche loro la congestion charge. Non è a rischio - ripete Maran - la struttura del provvedimento».

Ieri proprio Maran, affiancato da Maria Berrini, amministratore unico di Amat ha presentato in commissione Mobilità il piano di monitoraggio degli effetti di Area C. Critico il presidente della Provincia, Guido Podestà: «Servono misure su vasta scala, la chiusura del centro di Milano non basta e non serve».

di Giambattista Anastasio

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