Milano, 18 febbraio 2012 - All’urlo “Fuori i compagni dalle galere, liberi dagli obblighi di firma e dai domiciliari”, un gruppo di oltre un migliaio di manifestanti No Tav ha marciato nel centro di Milano per prender parte a un corteo contro i provvedimenti presi il 26 gennaio scorso dalle forze dell’ordine nei confronti di alcuni antagonisti coinvolti nei disordini di questa estate in Val di Susa.

 

I manifestanti si sono radunati alle 14 all’angolo con via Ferrante Aporti, lungo la Stazione Centrale, per portare solidarietà agli operai ex Wagon Lits, in protesta sulla torre contro la sospensione dei treni notte. Intorno alle 15 il corteo, aperto da un camion che trasmette musica ad alto volume seguito da un grande striscione con scritto "Le lotte non si arrestano - libertà per i No Tav", è partito verso il centro cittadino con l'obiettivo di raggiungere il penitenziario milanese, dove sono reclusi quattro militanti dell'area antagonista gravitanti su presenti anche giovani provenienti da altre città del nord Italia, tra cui Torino e Padova.

Raggiunto l'esterno del carcere di San Vittore, i manifestanti hanno fatto esplodere diversi petardi, lanciati anche all'interno delle mura del carcere, e fuochi d'artificio. Alcuni detenuti hanno salutato gli antagonisti solidali dalle grate delle finestre. Lungo il percorso sono state lasciate molte scritte sulle facciate dei palazzi e le vetrine delle banche, tra cui "Meno buchi nei monti, più crivellate a Monti", "Vigili assassini", ma anche "Caselli brucerai", "Caselli boia" e "Caselli infame". Contro la facciata della sede della centrale operativa della Polizia Locale, in piazza Beccaria, sono state lanciate uova piene di vernice e danneggiati anche diversi bancomat. Da alcune impalcature che circondano la chiesa di San Babila è stato calato uno striscione con la scritta "No Tav", mentre dal tetto della Coin di piazzale Cantore è stato invece srotolato un altro striscione con la scritta "Liberi Tutti".

Tra i manifestanti, anche l'ex esponente di Potere Operaio, Oreste Scalzone, che ha preso la parola al microfono all'esterno del carcere. Imponente lo schieramento delle forze dell'ordine che vigila sul corteo che al momento sta sfilando senza problemi.