Milano, 3 febbraio 2012 - Per i giudici milanesi puo' bastare così: cinque udienze sono state sufficienti per ascoltare la versione di David Mills nel processo in cui Silvio Berlusconi è imputato per corruzione in atti giudiziari. Ma nè il legale inglese, nè la difesa dell'ex premier ci stanno. "Voglio continuare - ha detto Mills in videoconferenza - non mi è stata data la possibilità di completare la testimonianza. E' molto ingiusto". Il presidente del collegio, Francesca Vitale, ha ribattuto: "Lei ha impiegato due ore oggi per decidere se rispondere o no", riferendosi ai dubbi di Mills se proseguire la deposizione alla luce dell'articolo apparso sul quotidiano Libero in cui si dava conto della possibilita' che il pm Fabio De Pasquale lo avesse nuovamente indagato per falsa testimonianza.

"Il tribunale prende atto delle indicazioni di Mills - ha ribattuto Vitale - ma rilevato che sono state dedicate almeno cinque udienze a questa testimonianza e che quella di oggi è una prosecuzione rispetto al calendario prefissato e che l'esame delle parti è stato esauriente, oltre al fatto che questo tribunale non piu' date utili la settimana prossima, per noi la deposizione di Mills è  finita". Il legale britannico ha chiesto allora di mettere a verbale che per lui la testimonianza non è conclusa. Ha preso poi la parola Niccolò Ghedini secondo il quale la decisione del tribunale rappresenta una "grave violazione del diritto di difesa perchè i giudici non conoscevano ancora i temi di prova che volevamo analizzare". Il processo proseguirà lunedì quando sono previste le dichiarazioni spontanee dell'ex premier e la deposizione di Diego Attanasio, da cui, secondo la versione della difesa di Berlusconi, Mills avrebbe ricevuto i 600 mila dollari ritenuti dalla procura il 'prezzo' della corruzione.

 

UDIENZA IN CORTOCIRCUITO - Il processo è andato praticamente in tilt per tre righe on line comparse giovedì pomeriggio sul quotidiano 'Libero'. Il giornale sosteneva che secondo indiscrezioni il pm di Milano intende nuovamente indagare il legale inglese per falsa testimonianza. In aula oggi, collegato in videoconferenza da Londra, il difensore inglese di Mills, che sta testimoniando ormai da due udienze, ha chiesto spiegazioni e soprattutto rassicurazioni sulla posizione del proprio assistito.

Il presidente del collegio, Francesca Vitale, ha più volte detto che "non puo' essere dato spazio a notizie di
stampa la cui fonte non è certa e non sappiamo se siano veridiche o no". Il giudice ha però dato la possibilità a De Pasquale di rispondere alla domanda dei legali inglesi. "Se puo' servire - ha affermato il pm - nessuna decisione è stata presa dall'accusa. Nessuna iniziativa di nessun tipo e' stata presa su Mills. Non c'e' nulla da dire di più perchè c'è il nulla". Ma ai legali e al giudice britannico questa spiegazione non è bastata perchè, per il loro ordinamento, hanno bisogno di sapere con certezza che Mills non verrà indagato neanche in futuro per la sua testimonianza. Un'assicurazione che il giudice Vitale non ha voluto dare: "non abbiamo la sfera di cristallo, non sappiamo quello che accadrà in futuro". Per superare lo stallo i giudici italiani hanno proposto ai giudici inglesi un quarto d'ora di sospensione per capire quali decisioni prendere, dal momento che l'avvocato inglese di David Mills spiega che potrebbero, in caso di nuove indagini, cambiare le garanzie e le modalità della deposizione in corso.

 

DEPOSIZIONE CONSULENTE DELLA DIFESA - Durante la mattinata c'è stata la deposizione della consulente della difesa, Claudia Tavernari, che era iniziata nella scorsa udienza. La consulente contabile della difesa ha proseguito nella ricostruzione dei flussi finanziari dei conti di Mills e dell’ armatore napoletano Diego Attanasio, per dimostrare che i 600mila dollari, al centro dell’accusa di corruzione in atti giudiziari a carico dell’ex premier, sarebbero stati versati da Attanasio e non da Berlusconi. L’armatore Attanasio dovrebbe essere in aula per l’esame da parte della difesa il prossimo 9 febbraio, mentre non si sa ancora se saranno confermate le udienze di sabato e di lunedì prossimo. L'ex presidente del Consiglio non si è presentato in Tribunale a Milano.