Milano, 28 gennaio 2012 - Allarme sovraffollamento nelle carceri lombarde. A lanciarlo è il presidente della Corte d'Appello Giovanni Canzio, che «segnala la permanente grave situazione di sovraffollamento degli istituti di pena di competenza, che caratterizza la quasi totalità delle 13 case circondariali» della regione. La «densità della popolazione carceraria» ha «ormai raggiunto valori identici a quelli anteriori all'entrata in vigore del provvedimento di clemenza», l'indulto del 2006 stabilito dalla legge 241.

Canzio auspica la conversione in legge del decreto legislativo 211 del 22 dicembre 2011 che innalza da 12 a 18 mesi la soglia di pena residua, anche detentiva, per l'accesso ai domiciliari, in modo da svuotare le carceri. Nelle carceri lombarde sono detenute 7.335 persone, quando la capienza regolamentare ne prevede 4.540 e la soglia di tollerabile è stimata in 6.473 detenuti. Il dato, diffuso dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria risale all'aprile 2011.

In particolare, a San Vittore risultano all'aprile scorso 1.651 detenuti (712 capienza regolamentare, 1.127 tollerabile), a Opera 1.317 (973 regolamentare, 1.511 tollerabile), a Bollate 1.116 (976 regolare, 1.311 tollerabile), per un totale di 4.084 detenuti. Al 30 giugno 2011 il tribunale di sorveglianza di Milano ha ammesso ai domiciliari 307 detenuti a fronte di 1.023 richieste. E sempre a giugno 2011 risultano 3.087 gli stranieri detenuti a fronte di 4.302 italiani.

Secondo Canzio, «è legittimo attendersi un parziale effetto deflativo dall'eventuale conversione in legge della presente innovazione legislativa, anche se si tratta di una misura alternativa che non riguarda una quota apprezzabile di detenuti (anche stranieri) privi di domicilio». Tra l'altro, in merito agli stranieri, ha aggiunto che «l'espulsione dei condannati stranieri non si è rivelato istituto di grande impatto, anche per le difficoltà di dare materiale esecuzione ai pochi provvedimenti di questo tenore».