di MASSIMILIANO MINGOIA

Milano, 27 gennaio 2012 - Piano di Governo del territorio, inizia la bagarre in commissione Urbanistica. Ieri pomeriggio la prima seduta a Palazzo Marino. Ne seguiranno altre 15, da oggi al 21 febbraio, prima dell'arrivo del piano urbanistico riveduto e corretto in Consiglio comunale. Sul tavolo le controdeduzioni alle osservazioni presentate da cittadini e associazioni al Pgt. Maratona in vista. Ecco i numeri di partenza, illustrati dall'assessore all'Urbanistica Ada Lucia De Cesaris e dal direttore del Pim Franco Sacchi. Le osservazioni al Pgt adottato lo scorso febbraio dall'amministrazione Moratti e revocato a novembre da quella Pisapia sono 4.765, numero cresciuto fino a quota 5.761 con lo spacchettamento in sub-osservazioni. Il 45,3 delle osservazioni è stato accolto o parzialmente accolto. Stessa sorte per il 43,5 per cento delle subosservazioni. Le osservazioni saranno divise in 99 gruppi tematici omogenei .

L'opposizione non ci sta. Il consigliere del Pdl Giulio Gallera va all'attacco: «Le osservazioni vanno discusse una per una». La capogruppo del Pd Carmela Rozza ribatte: «Non permetteremo al centrodestra di fare questo tipo di ostruzionismo». Schermaglie in commissione. Il capogruppo pidiellino, Carlo Masseroli, il «papà» della prima versione del Pgt, parafrasa la dichiarazione del viceministro al Lavoro Michel Martone sui «laureati sfigati dopo i 28 anni» e rincara la dose: «Il Pgt corretto è il mio stesso piano, ma un po' più sfigato. Alcune delle osservazioni accolte, però, potrebbero essere considerate modifiche sostanziali. Il Pgt a quel punto andrebbe ripubblicato e i cittadini potrebbero ripresentare osservazioni». Approvazione del Piano urbanistico rimandata alle Calende greche?

La replica dell'assessore De Cesaris non si fa attendere: «L'articolo 13 della legge regionale 12 indica chiaramente che il piano modificato dalle osservazioni presentate dai cittadini non è soggetto a nuova pubblicazione». Parole sottoscritte dal presidente della commissione Urbanistica Roberto Biscardini (Pd). I consiglieri comunali, intanto, ieri hanno ricevuto il cd con tutte le osservazioni e le controdeduzioni in discussione. Si tratta di migliaia di pagine. Da una prima lettura si capisce qualcosa in più sulle motivazioni che hanno spinto l'amministrazione a modificare il Pgt. La cancellazione del tunnel Expo-Linate? L'opera «non risulta coerente con gli obiettivi relativi al sistema della mobilità» ed evidenzia «criticità di tipo ambientale e incompatibilità urbanistica con insediamenti esistenti e previsioni urbanistiche». La bocciatura della Milano da 1,8 milioni di residenti nel 2030? «Del tutto immotivate le enormi quantità delle previsioni insediative del Pgt che vanno quindi drasticamente ridotte». Da qui «la rideterminazione, in riduzione, degli indici di utilizzazione territoriale: 0,35 mq/mq al posto di 0,65 mq/mq per le funzioni urbane e 0,35mq/mq al posto di 0,50 mq/mq per il tessuno urbano consolidato».

massimiliano.mingoia@ilgiorno.net