Milano, 23 gennaio 2012 - Stage: opportunità o purgatorio? Si riapre il dibattito grazie ai dati emersi da una mappatura realizzata dalla"Repubblica degli Stagisti''e presentata questa mattina al Comune di Milano In base ai dati ancora studente, nei tre quarti dei casi, chi fa uno stage in città si trova a trascorrere tre o massimo sei mesi in aziende private (l'83% ) o in enti pubblici (12%) ma solo nel 16% dei casi viene poi assunto. L'incontro a Palazzo Marino nasce allo scopo di «trovare degli strumenti che agevolino la transizione dall'università al mondo del lavoro - ha spiegato l'assessore al Lavoro Cristina Tajani - dato che 21mila dei quasi 24mila stage recensiti sono promossi dagli 11 atenei cittadini».

Nel 2010 circa 16mila dei 21mila stage promossi dalle università milanesi si sono svolti durante il percorso di studi e gli atenei più attivi in questo ambito sono la Cattolica, con 5.500 tirocini, seguita dal Politecnico e dalla Bocconi, seconde, a pari merito con 4.500. Nel mappare gli stagisti, con la collaborazione oltre che delle università, anche di 3 uffici della Provincia di Milano e un istituto di formazione, la «Repubblica degli Stagisti», testata online nata per approfondire la tematica dello stage, ne ha trovati più di 13mila operanti nei confini del Comune di Milano, inoltre un terzo degli stage riguarda persone fuori sede, fenomeno che fa cadere l'attenzione sull'aspetto remunerativo, «dato che, se Milano è cara per tutti, per i fuori sede tra alloggio, vitto e servizi, può diventare un salasso».