Milano, 14 gennaio 2012 - Avete mai pensato, portafoglio permettendo, di comprare casa in America? Magari negli Stati Uniti, dove sembra essere tutto possibile, anche in periodi come questi, definiti di crisi, anche quella immobiliare? E avete mai pensato di entrare a fare parte del mercato immobiliare americano come imprenditori? Negli Stati Uniti ci sono delle occasioni assolutamente irripetibili da dover prendere al volo per chi volesse ottenere un ritorno sicuro del proprio investimento sia in termini di capitale sia in termini di rendita. Da che parte iniziare? Fulvia Arienti, imprenditrice milanese di successo, ci racconta la sua esperienza.

 

Fulvia Arienti ha iniziato da venditrice.

Ho fatto diversi lavori: nel campo dell'abbigliamento, in un disco pub, ho venduto motociclette. Poi sono entrata nel mercato immobiliare, ovviamente quello italiano. Mi piaceva, ma con il passare del tempo mi rendevo sempre più conto che il mercato non  stava andando dalla parte giusta. La crisi economica influiva sui possibili acquirenti, che erano sempre meno. E tutto diventava più difficile da gestire.

 

Così si è spostata in America?

Il passaggio è stato un po' più lento e lungo. Dopo qualche viaggio in America, ho iniziato una ricerca di studio che è durata un anno e mi sono affacciata al mondo della formazione come Sales Manager di un'importante società di formazione sul benessere finanziario. Poi sono diventata socia e CEO di una delle più conosciute società di formazione in Italia, di una casa editrice e di due società che si occupano di investimenti immobiliari in Italia e all'estero. La vera differenza l’hanno fatta l’impegno e le azioni. La grinta e la convinzione mi hanno portato ad avere i risultati che ho ottenuto.

 

La differenza più grande tra l'Italia e L'America?

Negli Stati Uniti si puo' fare business. Si puo' avere successo senza andare controcorrente. Si puo' ottenere davvero qualcosa e, di cosneguenza, avere grandi soddisfazioni.

 

E per quanto riguarda il mercato immobiliare?

In Florida è più facile, meno rischioso e il capitale è più basso.

 

Crede che in America sia più facile il suo lavoro?

Decisamente. Forse è una questione di carattere, ma trovo meno complicato negoziare con delle banche piuttosto che con delle persone. Sarà una questione di umanità.

 

Perchè con le banche?

Il valore degli immobili in Usa è sceso del 70% negli ultimi due anni. I prestiti che in passato sono stati concessi con leggerezza dalle banche hanno fatto sì che moltissimi siano gli immobili finiti all'asta. Questi sono poi stati riacquistati dagli istituti di credito per il valore del debito residuo.

 

E le banche a chi cifra rivendono?

Gli immobili vengono venduti non al valore di mercato attuale ma attorno alla cifra del debito residuo che l'ex proprietario non è risucito a saldare.

 

Un esempio?

Se l'ex proprietario aveva già pagato il 70% del suo debito quando è stato confiscato l'immobile, lo stesso verrà probabilmente rivenduto ad una cifra che si aggira attorno al 30% del valore di prezzo, ignorando le normali stime immobiliari.

 

Meglio avere denaro contante?

Chi ce l'ha è avvantaggiato rispetto alla maggior parte di persone, perchè le banche gli danno la precedenza sugli altri: preferiscono vendere a chi paga in contanti rispetto a qualcuno che usa un finazniamento che potenzialmente puo' risolversi nello stesso modo del mutuo precedente che ha portato la casa all'asta.

 

Conviene di più comprare e mettere a reddito o comprare, ristrutturare e rivendere?

In questo momento storico, dove in America tutto va molto veloce, meglio mettere a reddito. Anche perchè l'affitto di un immobile viene gestito diversamente dall'Italia e i problemi che potrebbero dare degli inquilini, si risolvono più in fretta e senza grandi complicazioni.

 

Chi non paga l'affitto, quindi, si ritrova immediatamente fuori casa?

Non proprio subito, ma quasi. E alla fine, credo che non sia sbagliato. Dopo cinque giorni di affitto non pagato, il proprietario puo' rivolgesri al tribunale, che emette un primo avviso. Poi un secondo e in fine, il ventesimo giorno, un terzo. Infine, arriva lo sceriffo e la casa viene liberata. Difficilmente, però, si arriva alla terza fase. Agli americani sembra non piacere ricorrere al pietismo.

 

Dal governo arriva un aiuto?

Le persone con un reddito inferiore ai 1000 dollari possono usufruire dei sussidi del governo. In questo modo possono permettersi anche l'affitto di un appartamento. L'America è attenta ai suoi abitanti.

 

Lei quante case ha acquistato?

Tra comprate e vendute nelle mie società, direi una cinquantina e quasi tutte in Florida.

 

Quanto è il tempo medio di attesa per la rivendita di un immobile?

Circa 30-60 giorni.

 

Una delle tante abitazioni in Florida è anche quella dove vive?

Mi divido tra tre città: Milano, Prato e Saint Petersburg in Florida, una città degli Stati Uniti, nella Contea di Pinellas, in Florida; si trova su una penisola tra Baia di Tampa e il Golfo del Messico.

 

Qual'è la cosa che preferisce del suo lavoro?

Il posto in cui vivo. Non è una città in verticale, ma in orizzontale. La tanto famosa "libertà americana" per me è la libertà di spazi. A Milano si sgomita sui marciapiedi, qui no. Posso respirare liberamente. Quello che mi stupisce di più, però, è la cordialità delle persone. Sarò stata fortunata, ma è così. Anche i miei figli sono rimasti stupiti. Un giorno mi hanno chiesto: "Mamma ma qui non litiga nessuno"?

 

Una mamma imprenditrice. Riesce a conciliare lavoro e famiglia?

Sì. Ho una grande famiglia e ne sono fiera.

 

Ha anche degli hobby?

Il mio hobby è il lavoro. Quindi lavoro divertendomi e mi diverto lavorando. Le difficoltà non mancano, ma se c'è la passione si fa tutto molto volentieri. Capita anche di lavorare il 24 dicembre o il 1° gennaio.

 

Cosa cerca di migliorare ogni giorno?

Quello che faccio sempre è informarmi. Mi piace apprendere, conoscere, imparare. E poi, cerco di trovare nuovi mezzi per una comunicazione efficace.

 

I mezzi di comunicazione più utilizzati, in questo momento, sono i social network, li usa?

Sì. Ho un profilo su Facebook che utilizzo come strumento marketing. Permette, inoltre, di farsi conoscere e mantenere contatti facilmente con qualsiasi persona, in qualsiasi parte del mondo. Della mia vita privata scrivo molto poco, anche se non mi dispiace far conoscere, almeno un po', la mia famiglia, i miei viaggi e ciò che vivo.

 

Comunicazione e conoscenza. Un po' quello che cerca di insegnare lei durante i suoi seminari.

L'opportunità di accumulare qualche milione di dollari partendo da investimenti abbastanza contenuti è grande e difficilmente ripetibile. Ma ci vuole lavoro sul campo e bisogna essere preparati in materia fiscale, commeciale e legale nel contesto americano. Questo è quello che proviamo a fare. Sono anche autrice di "Real Estate Guida Pratica agli Ivestimenti Imobiliari in America", un libro dove si possono trovare consigli e suggerimenti.

 

Seguendo questo seminario si impara tutto quello che c'è da sapere per iniziare il proprio Business?

Guidiamo in ogni passo utile alla comprensione di ogni fase necessaria all'inizio dell'attività imprenditoriale. Ma prima delle lezioni facciamo firmare un foglio nel quale si specifica che le persone potrebbero non avere successo. Ognuno ha il suo modo di essere, usa i suoi strumenti e ha i suoi obiettivi. Ho studiato e sono stata fortunata, ma ho dovuto metterci molto delle mie capacità.

 

Un messaggio per chi vuole provare a costruire un'impresa in America?

Ricordarsi che non siamo in Italia e, quindi, tutto è diverso diverse. La cosa più importante è informarsi. Conoscere le regole del gioco per non avere rimpianti. Istruirsi e sapere a cosa si va incontro a livello legale, burocratico e commerciale.

 

Fulvia Arienti adesso è a Milano. Domani?

Mi sto organizzanzo per partire. In Florida ci sono 25 ° gardi, perchè dovrei restare qui? Ho scelto Saint Petersburg proprio per il clima. E poi, chissà, potrebbe aspettarmi una nuova casa.