Milano, 31 dicembre 2011 -  Colpo di scena nella corsa al San Raffaele. Oggi, proprio nel giorno della scomparsa del fondatore don Luigi Verzé, scadeva il termine per la presentazione delle offerte per l'acquisizione della struttura di via Olgettina. Nello studio del notaio Chiodi Daelli, erano attese due proposte "migliorative" rispetto a quella già formalizzata dal ticket Ior-Malacalza (250 milioni cash più l'accollo di passività per altri 500 milioni).

Alla fine, però, si è fatto avanti solo il gruppo San Donato che fa capo all'imprenditore Giuseppe Rotelli: il colosso della sanità privata (16 ospedali in Lombardia) ha messo sul piatto 305 milioni, rispettando così la prima condizione del bando, che imponeva ai potenziali investitori di superare del 20% (50 milioni in più) l'offerta della Santa Sede; ora bisognerà verificare se l'offerta rispetta i rigidi parametri imposti dal piano di concordato preventivo varato dal Tribunale fallimentare.

A sorpresa, invece, ha rinunciato il gruppo Humanitas della famiglia Rocca, nonostante ieri l'assemblea dei soci avesse delegato il Cda ad aumentare il capitale sociale in vista di un imminente assalto alla Fondazione Monte Tabor. Secondo indiscrezioni, pare che l'ultima notte passata a consultare il corposo dossier San Raffaele abbia spinto i potenziali acquirenti a desistere; insomma, secondo legali ed esperti di gestione sanitaria, non c'erano le condizioni necessarie per avanzare un'offerta migliorativa rispetto a quella dello Ior.

 

Ma la partita non si chiude oggi: vi è un altro termine, il 5 gennaio prossimo entro il quale è possibile presentare rilanci o anche nuove offerte. Da quel momento la palla passa al gruppo che attualmente detiene la Fondazione, Ior-Malacalza, che dal 5 al 10 gennaio avrà tempo per decidere se pareggiare l'offerta più alta ed esercitare così il diritto di prelazione che gli spetta. Il 20 dicembre scorso il vicepresidente del San Raffaele, Giuseppe Profiti aveva chiarito le intenzioni sulle possibili prossime mosse della 'cordata' Ior-Malacalza: se si facessero avanti nuovi offerenti con le carte in regola, capaci di dare garanzie e futuro al San Raffaele, il Vaticano, che del salvataggio del polo ospedaliero è stato protagonista, è pronto a uscire dalla partita.