Milano, 31 dicembre 2011 -  Non ha retto il cuore di don Luigi Verzé. Il fondatore del San Raffaele è deceduto stamattina attorno alle 7.30 nel reparto di unità coronarica del suo ospedale. Verso l'una, il prete novantunenne, che si trovava nella sua abitazione, una cascina ristrutturata a pochi passi dalla struttura assistenziale, ha accusato dolori alla schiena; nel corso nella notte, la situazione è rapidamente peggiorata, fino alla morte per arresto cardiaco. Al suo fianco, come sempre, le fedelissime Gianna Zoppei e Raffaella Voltolini, che fanno parte dell'Associazione dei Sigilli e che vivevano con lui.

 

CAMERA ARDENTE E FUNERALE - La salma del prete è stata poi trasportata nella sua cappella personale, dove resterà fino a dopodomani. Il 2 gennaio, dalle 9.30 alle 13.30, sarà allestita al San Raffaele la camera ardente presso il Ciborio del Dibit2, via Olgettina 60.  Poi, trasferimento a Illasi, provincia di Verona, terra di origine dell'allievo prediletto di don Calabria, per i funerali nella chiesa di San Giorgio alle 14.30: a officiarli dovrebbe essere il vescovo della città veneta, mons. Giuseppe Zenti.

In un secondo momento, come preannunciato da don Paolo Natta, assistente spirituale dell'Università Vita-Salute, le spoglie del sacerdote saranno riportate al San Raffaele: don Verzé ha chiesto di essere sepolto nella cappella della Madonna della Vita, dove aveva fatto allestire un apposito spazio dietro all’altare.  All'ospedale non si vedono per ora arrivi e via vai di gente in modo fuori dall'ordinario, ma l'attività per ora si svolge come di consueto. Apparentemente sembra che ci sia una situazione di calma.

 

"LO STRESS PUO' AVER INFLUITO" - Paolo Klun, il portavoce del sacerdote ha spiegato: "Don Luigi Verzè è morto per un arresto cardiocircolatorio. Aveva una situazione cardiaca 'compromessa'. Nelle ultime settimane, l'acuirsi di un certo tipo di tensione in una persona non più giovane puo' aver aggravato le sue condizioni di salute". Negli ultimi giorni, ha concluso il portavoce, "ho visto Don Luigi, come sempre, stanco ma in forma, è sempre stato in casa, circondato e accudito". 

 

IL CORDOGLIO

CARDINALE MARTINI - Il cardinale Carlo Maria Martini ha inviato un messaggio scritto alle consacrate che facevano riferimento al fondatore del San Raffaele, assicurando il suo ricordo nella preghiera. Lo riferiscono fonti vicine all'ex arcivescovo di Milano. Con don Verzè, il cardinal Martini aveva firmato il libro 'Siamo tutti sulla stessa barca', edito nel 2009 da Editrice San Raffaele.

ROBERTO FORMIGONI - In un telegramma alla Fondazione San Raffaele del Monte Tabor il presidente della Regione Lombardia, ha scritto: "Esprimo profondo cordoglio per la morte di don Luigi Verzè, ricordando il ruolo da lui avuto nel dar vita a un istituto di ricovero, ricerca e cura di alto livello, che ha assistito e curato migliaia di persone provenienti dalla Lombardia e da altre regioni italiane. Al di là degli aspetti recentemente emersi, che dovranno essere chiariti e di cui certamente non è questo il momento di parlare, rimanga la preghiera e il ricordo di quanto di positivo egli ha fatto".

GUIDO PODESTA' - Il presidente della Provincia di Milano, On. Guido Podestà ha espresso cordoglio e  vicinanza ai familiari, amici, e conoscenti di Don Luigi Verzè. Podestà ha detto: "Ho appreso della morte di Don Verzè con lo struggente dolore provato da tutti coloro che lo conoscevano e stimavano, come me, da tanti anni. Anche recentemente, nonostante difficoltà attraversate dalla sua creatura, l’ospedale “San Raffaele”, cui aveva dedicato tutta la vita".

BOBO CRAXI - Il responsabile della politica estera del Partito socialista italiano ha commentato: "Addolora la scomparsa di don Verzè: una personalità di primo piano, un prete scomodo che paga oltre misura una campagna denigratoria e un massacro mediatico". E ha proseguito: "La sua opera migliore resterà così come verrà sempre ricordata la sua bontà d'animo, il suo spirito imprenditoriale e la sua autonomia sgradita".

CDA SAN RAFFAELE - "Esprimo il mio sentito cordoglio insieme a quello dei membri del Consiglio di Amministrazione e di tutto il personale e i collaboratori del San Raffaele'". E' quanto ha scritto, in una nota, il vicepresidente dell'ospedale Giuseppe Profiti. "Sono stati mesi di sofferenza e tensione, in cui alla delusione e ai timori si sono però sempre affiancati un orgoglioso senso di appartenenza e la speranza, viva e concreta, di poter continuare a curare, ricercare, guarire, insegnare. Il nuovo dolore che oggi colpisce il San Raffaele con la sua morte, ci vede una volta ancora riuniti: commossi per l'eredità che riceviamo e consapevoli della responsabilità di dover corrispondere con il nostro lavoro alla visione ed all'opera del San Raffaele".

 

LUCA ZAIA -  Il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia , ha ricordato: "La vita di don Verzè, è stata contrassegnata dalla vocazione per la chiesa cattolica e per la cura e l'assistenza ai malati. Non è mio compito entrare nelle più recenti vicende che hanno toccato le realtà da lui messe in piedi. Oggi è solo il giorno del lutto e della memoria". "Credo di esprimere il rammarico di tante persone - ha concluso Zaia - che hanno trovato conforto e salute grazie alle opere da lui compiute".