Milano, 20 dicembre 2011 - Il vicepresidente del San Raffaele Giuseppe Profiti apre alle offerte, alternative a quella attuale di Ior e Malacalza, per l’ospedale fondato da Don Luigi Verzè.  “Ben vengano”, ha detto Profiti a margine della visita del cardinale Tarcisio Bertone all’ospedale romano Bambino Gesù. “A quel punto noi riconsidereremmo la nostra presenza”.

Alla domanda se i soggetti che attualmente si sono occupati del salvataggio del San Raffaele, potrebbero uscire del tutto in caso di nuove offerte significative, Profiti ha risposto: ''Certo''. Profiti ha sottolineato che ''sia il gruppo Humanitas, sia quello riconducibile a Rotelli, hanno fatto formale richiesta di prendere visione della documentazione disponibile per presentare l'eventuale offerta migliorativa di quella presente''. E ha anche specificato che questo ''è il primo interesse di Rotelli. Prima dell'intervento avanzato da Ior-Malacalza, c'erano state tante parole ma nessun fatto e impegno di carattere economico''.

''Come abbiamo sempre ribadito l'intervento del Vaticano era principalmente finalizzato a salvaguardare il patrimonio San Raffaele - ha detto Profiti - e trattandosi di un ospedale questo patrimonio è costituito dalle competenze delle persone che ci lavorano''. Se ci sono nuove offerte ''ben vengano: significa che c'è un valore dentro questa struttura e se questo trova conferma in chi e' disposto a investire e a mettere le risorse necessarie per il rilancio e per garantirne il futuro, vuol dire che la nostra missione e' compiuta''.

 

Profiti ha approfittato anche di commentare la decisione di Don Verzè di autosospendersi da presidente della fondazione Monte Tabor, a cui fa capo il San Raffaele: "Ha soprattutto un valore simbolico più che di sostanza visto che già tre mesi fa si era spogliato di fatto dei suoi incarichi'' . e ha aggiunto: "La sua scelta è dovuta a due motivi contingenti: le notizie di stampa sulla gestione passata e la possibilita' che questo possa danneggiare il San Raffaele in questo momento''.

 

FALLIMENTO SOCIETA' DI ZAMMARCHI - Il Tribunale di Milano ha dichiarato nei giorni scorsi il fallimento della Metodo Impresa Generale di Costruzioni Srl, la società  riconducibile a Giovanni Luca Zammarchi, indagato insieme al padre Pierino nell'ambito dell'inchiesta della Procura milanese sul crac del San Raffaele. I giudici fallimentari hanno inoltre nominato tre curatori: si tratta di Mario Gaetano Candiani, Silvano Cremonesi e Giannino Bettazzi.

La Procura di Milano ha inoltre chiesto il fallimento anche della Diodoro, altra società degli Zammarchi, ma i legali dell'impresa hanno chiesto tempo per poter proporre gli accordi di ristrutturazione del debito. Il caso verrà quindi ridiscusso a gennaio.  La Metodo, stando agli atti dell'indagine penale, ha ottenuto dal gruppo ospedaliero fondato da Don Verzè una serie di appalti, tra i quali quelli ora bloccati per la costruzione dell'ospedale di Cinisello Balsamo e di Olbia ed è indicata come una delle imprese che 'retrocedevano' parte
dei guadagni agli ex vertici del San Raffaele.