Milano, 9 dicembre 2011 - Il decreto «salva-Italia» del Governo Monti cambia. La data di decadenza di Giunte e Consigli provinciali, inizialmente fissata entro il 30 novembre 2012, è rimandata a una nuova legge. Come dire: la fine delle Province slitta a data da destinarsi. E l’iter in Parlamento potrebbe anche bloccare del tutto il taglio degli enti locali. Il presidente della Provincia di Milano, il pidiellino Guido Podestà, non sembra sorpreso dalla modifica in corsa: «La prima versione del decreto, in tema di Province, aveva un’impostazione preconcetta ed era dettata dalla fretta. La nuova versione punta a evitare i ricorsi costituzionali».

C’è chi dice che sia stato Giorgio Napolitano in persona a convincere il Governo a modificare quella parte del decreto. Podestà non conferma, ma sottolinea: «Il presidente della Repubblica è una persona con un grande buon senso. Non mi stupirei se fosse stato lui». Galeotto fu un comma. Nella prima versione del decreto salva-Italia, all’articolo 23, il comma 18 era netto: «Gli organi in carica delle Province decadono al momento dell’entrata in vigore delle leggi statali o regionali di trasferimento delle funzioni e comunque decadono entro il 30 novembre 2012». Nell’ultima versione del decreto, però, il comma 18 è stato completamente modificato ed è spuntato un nuovo comma, il 20, che recita così: «Con legge dello Stato è stabilito il termine decorso il quale gli organi in carica delle Province decadono».


Commi a parte, Podestà si è schierato subito contro l’eliminazione delle Giunte provinciali e il ridimensionamento dei Consigli provinciali a dieci membri nominati dai Comuni di riferimento. Mercoledì, nel corso della visita di Napolitano a Milano per la Prima della Scala, il numero uno di Palazzo Isimbardi ha consegnato al capo dello Stato un recente studio della Bocconi: «La ricerca dimostra che il trasferimento dei dipendenti delle Province alle Regioni provocherebbe un aggravio del 20 per cento sui costi. Non mi pare una riforma intelligente». Di più. «Le province italiane, in media, costano due euro a cittadino all’anno. Quello lombarde un euro all’anno. La Casta va cercata altrove». Il mandato della Provincia di Milano scade nel 2014. Podestà, vista la modifica del decreto, è convinto che presidente, Giunta e Consiglio arriveranno a fine mandato: «Ma il nostro vero obiettivo è quello di realizzare la città metropolitana nel 2016. Ci stiamo lavorando con il Comune di Milano».