Milano, 22 novembre 2011 -  Frediano Manzi, il presidente dell'associazione Sos Racket Usura indagato in una indagine congiunta dalle procure di Milano e Busto Arsizio, interrogato stamani dai pm milanesi, ha confessato di aver commissionato a un suo complice due attentati ai suoi danni.

 

Il presidente dell'associazione, spiegando di avere fatto cio' per richiamare l'attenzione su di lui perché si riteneva una vera vittima, ha parlato di due attentati che risalgono al 2009 e al 2010: uno riguarda l'incendio di un chiosco a Nerviano (Milano), avvenuto il 6 dicembre di due anni fa, l'altro, nel febbraio successivo,
riguarda sempre un incendio, pero' a un suo furgone, a Caronno Pertusella (Varese).

 

A Manzi e' stata contestata la simulazione di reato, incendio e detenzione di materiale esplosivo.  Il presidente dell'associazione, comunque, con le sue denunce ha dato il via ad alcune inchieste giudiziarie, tra cui quella
del racket degli alloggi abusivi nelle case popolari in periferia a Milano.

 

"PRONTO A PAGARE" - "Oggi pomeriggio Frediano Manzi, assistito dal sottoscritto difensore, è stato interrogato dalle Procure di Milano e Busto Arsizio, dopo aver da tempo sollecitato detto interrogatorio, quale indagato
in due procedimenti penali relativi ad un atto dimostrativo e a un danneggiamento compiuti nei suoi confronti, rispettivamente, nel dicembre 2009 e febbrai o 2010. Per tali episodi ha ammesso la sua responsabilità in
concorso con l'autore materiale dei fatti medesimi. Manzi ha spiegato altresì le condizioni nelle quali tali comportamenti sono maturati, pronto a subirne le inevitabili conseguenze penali. Con tale atteggiamento, da tempo Manzi aveva rinunciato al suo impegno pubblico, rivelandone le ragioni ai suoi amici e collaboratori, per poter affrontare il giudizio penale con la serenità del cittadino che, avendo sbagliato, è pronto a pagare". E' quanto i legge in un comunicato dell'avvocato Roberto Falessi, legale di Frediano Manzi, ex presidente di Sos Racket e Usura, in merito alla vicenda iudiziaria che coinvolge Manzi.

 

L'ANNUNCIO - Era stato lo stesso presidente di Sos racket e usura ad annunciare indagini e interrogatorio.
"Spiegherò anche le motivazioni di questo mio coivolgimento - precisa Manzi in una nota dell’associazione - Non sarà una giustificazione, ma sarà l’occasione di dimostrare con i fatti che nei miei confronti e della mia famiglia si è volutamente tenuto un livello basso di attenzione delle forze dell’ordine anche a causa delle pesantissime denunce ed inchieste in questi ultimi due anni portate avanti con onore dalla associazione".

 

‘’Ieri - prosegue - è stato depositato alla Direzione distrettuale antimafia un video, sino ad ora mai prodotto a nessuna procura, che vede coinvolti pesantemente i vertici nazionali dell’antiracket, i quali, come dichiarato apertamente da un imprenditore, chiedevano ed ottenevano danaro per erogare i fondi antiracket".