Milano, 17 novembre 2011 - "Noi la Crisi non la paghiamo! Saperi e cultura contro debito e crisi. Dalla crisi non si esce né con Monti né con Tremonti".

Questo in sintesi quello che il collettivo "Lab.out" e la Rete studenti Milano avevano annunciato di voler "gridare con forza stamattina sotto le finestre dell`ufficio del professor Monti alla Bocconi, nell`università di cui è presidente
onorario".

Quando una parte del corteo di studenti che sta sfilando per le vie di Milano è giunto all'altezza tra corso Italia e via Molino delle armi, ha cercato di sfondare un cordone di polizia e carabinieri con l'intento di dirigersi appunto verso l'università Bocconi. Un gruppo di giovani, con indosso dei caschi e con in mano degli scudi di plastica e polistirolo, ha provato a passare ma è stato respinto dagli agenti in tenuta antisommossa. Sono volate uova, calci e fumogeni e diverse manganellate.

Lungo le vie del centro, tra piazza Cadorna e via De Amicis, gli studenti del Coordinamento dei collettivi hanno tirato diverse uova contro le vetrine delle banche facendo anche un blitz nell'atrio dell'ABI in via Olona, dove hanno poi incollato dei volanti con la scritta: "Save the school, not banks" (Salvate la scuola non le banche, ndr). Uova anche contro la sede dell'Università Cattolica. "Ridateci i nostri soldi, adesso paghino chiesa e scuola private". Questo lo striscione appeso sul cancello dell'Universita' sede di via Carducci, dagli studenti in corteo. Gli studenti hanno lanciato slogan contro il neo ministro dei Beni e le Attivita' Culturali e rettore dell'ateneo, Lorenzo Ornaghi. "Ministro di quale cultura?", chiedono provocatoriamente.

Dopo i tafferugli, durati pochi minuti e avvenuti poco prima delle 11, il corteo si è diviso in due diversi tronconi: uno punta verso corso Italia con l'intenzione di protestare sotto gli uffici dell'università Cattolica di via De Amicis, e l'altro che sta puntando verso Porta Romana guidato dagli stessi giovani che hanno tentato di forzare il blocco della polizia. In coda al corteo ci sono i lavoratori aderenti a Cub e Cobas. In una fase degli scontri è  stato colpito al volto da un fumogeno lanciato dagli studenti un operatore video del Fatto Quotidiano. L'operatore si e' accasciato a terra perdendo sangue dalla testa. Sono stati chiamati i soccorsi.