Milano, 4 novembre 2011 - Ogni dieci ComproOro sette operano abusivamente e, tra questi, quattro si prestano ad operazioni illecite di riciclaggio di denaro. Comperano gioielli, spesso ad un prezzo fuori mercato per attirare i clienti, registrano l’identità del venditore, pagano in contanti cifre di gran lunga superiori al limite consentito dalla legge (2500 euro, oltre i quali serve l’assegno) e non rilasciano la fattura.

Evasione fiscale, usura, ricettazione e continuo cambio di licenze per non destare troppi sospetti. Quei negozi anonimi che negli ultimi due anni sono spuntati come funghi in piazze «interessanti» come Milano sono piccole banche che solo in Lombardia muovono un giro d’affari di 4.2 miliardi di euro, in nero. A Milano ce ne sono 12 solo nella zona di Garibaldi, nell’arco di cinque chilometri, senza contare i quartieri periferici. In Lombardia sono circa settemila e ognuno fa affari per cinquecentomila euro all’anno.

Un giro di soldi in nero spaventoso che fa gola alla criminalità organizzata. L’allarme per una situazione divenuta insostenibile viene lanciato dall’Anopo, associazione nazionale operatori professionali oro e dall’Aira, l’associazione responsabili antiriciclaggio. «Ci troviamo davanti ad una filiera di commercio illegale - ha spiegato Andrea Zironi, presidente di Anopo - e la nostra professione è fortemente a rischio.

 

I ComproOro e le attività che non rispettano i requisiti imposti dalla legge 7/2000, commercializzano prodotti provenienti da situazioni ambigue. Sono anni che lamentiamo l’uso «sfalsato» delle bilance, il mancato rilascio di una ricevuta, quando noi operatori professionali ne rilasciamo addirittura tre e l’applicazione da parte degli abusivi di prezzi da usura». Un vuoto normativo pericolosissimo riempito dai tentacoli della criminalità organizzata che si serve dei CompraOro per riciclare denaro sporco. A chiedere una regolamentazione del settore si schiera in prima fila anche l’associazione antiriciclaggio.

 

«Chiediamo un organo di controllo, un’Authority, un nucleo speciale all’interno della Camera di Commercio, bisogna sedersi a un un tavolo al più presto, servono regole - dice Ranieri Razzante presidente dell’associazione e consulente della Commissione antimafia - Solo questa soluzione potrebbe ridurre il fenomeno illegale e modificare le leggi in vigore». L’ultima truffa sono i CompraOro on line con sedi nei paradisi fiscali.