Milano, 2 novembre 2011 - Un tavolo di confronto con Comune e Provincia per affrontare il caso delle villette abusive costruite e abitate dai nomadi e - problema strettamente correlato - tutelare i 35 fontanili che solcano i terreni di Muggiano. A chiederlo è il «Comitato per la salvaguardia del territorio e dei fontanili» dell’ex municipalità, oggi periferia ovest della metropoli. Francesco De Carli, portavoce del comitato ha inviato via mail la richiesta agli assessori comunali Marco Granelli (Sicurezza), Piefrancesco Maran (Verde e Ambiente) e Stefano Boeri (Expo).

Un doppio problema quegli insediamenti abusivi. Se da un lato le case sorgono su terreni del parco Sud dove sarebbe consentito erigere solo strutture smontabili per il ricovero di attrezzi e macchine agricole, dall’altro gli abitanti delle villette abusive da tempo hanno preso a colmare e tombinare alcuni fontanili per poter far manovra con le proprie auto. È successo coi fontanili Rile e Vignazza. Ma i canali di acque sorgive, indispensabili per l’irrigamento dei campi, vengono più spesso utilizzati come discariche: vi si trovano resti di automobili, casseforti e immondizia varia.

 

Al di là del danno estetico, c’è il danno ambientale: quei canali, come detto, servono i campi. Agli agricoltori tocca fare opera di pulizia, ma il rischio di contaminazione delle acque esiste e il comitato è deciso a scongiurarlo. De Carli e gli altri dieci soci storici del Comitato, con l’aiuto proprio dei contadini di Muggiano, hanno riqualificato, dal 2002 ad oggi, dieci fontanili: il Gandola, il Gandolino, il Malandrone, il Facchetti, il San Martino, il Rile (ora tombinato dagli abusivi nel punto più vicino alle villette ndr), il Cornelio, il Cappello del Prete, il Ferro di Cavallo e il fontanile Testa degli Assi.

«Abbiamo fatto tutto da noi — racconta De Carli — con fondi nostri. Abbiamo ottenuto un piccolo contributo solo dal Consiglio di zona e la collaborazione di Amsa, che ci ha fornito i mezzi per ripulire i fondali».

 

Ora però comitato e agricoltori chiedono l’intervento di Comune e Provincia. Perché la piaga dello scarico abusivo di ogni tipo di rifiuto non accenna a placarsi, perché i fontanili, anche quelli recuperati o in via di recupero, vengono impunemente tombinati, perché se parte del progetto dell’Expo del 2015 è scritto sull’acqua, sulle vie d’acqua, allora quei fontanili non possono essere lasciati alla mercè di abitanti e scaricatori abusivi. Per questo, la mail è stata inviata anche all’assessore Boeri.

«Già a febbraio 2011 abbiamo messo a punto una proposta per il recupero dei fontanili di Muggiano e per inserirli nel più ampio progetto delle Vie d’acqua. Ora intendiamo riqualificare da noi anche il Vignazza ma chiediamo che su quella proposta ci sia un confronto. Le vere Vie d’acqua esistono già, bisogna recuperarle e valorizzarle». Il comitato e gli agricoltori di Muggiano si sentono da tempo abbandonati da Palazzo Marino e dalle autorità: «Nei Comuni dell’hinterland vicini a Muggiano non è successo quanto avvenuto qui: né villette su più piani costruite abusivamente sui terreni agricoli del parco sud né fontanili tombinati o usati come discarica dagli abusivi. A Milano finora c’è stata attenzione solo per il centro, non per le periferie».