Milano, 28 ottobre 2011 - I giudici della sezione fallimentare del tribunale di Milano hanno accolto la richiesta di concordato preventivo avanzata dal San Raffaele. Tuttavia, nel provvedimento di circa 30 pagine, i giudici, presieduti da Filippo Lamanna, hanno posto alcuni 'paletti' sullo svolgimento della procedura di concordato.

 

CONFLITTO DI INTERESSI - In particolare, è stato valutato il profilo del conflitto di interesse esistente tra la proposta degli acquirenti Ior-Malacalza per il fatto che entrambi siedono nel Cda dell'azienda. Spetterà ai tre commissari designati dal tribunale fallimentare vigilare su questo e verificare che le proposte di altri acquirenti vengano valutate correttamente dalla Fondazione.

 

"DA CDA VELO D'OMBRA" - Secondo i giudici, il cda dell'Istituto fondato da Don Verzè, quale espressione degli investitori che hanno presentato il concordato puo' in effetti "gettare un velo d'ombra sulle modalità con cui il piano concordatario è stato disegnato proprio in funzione e sulla falsariga dell'offerta formulata dai suddetti Investitori".
Preso atto di questo 'velo d'ombra', i giudici del fallimentare di Milano 'invitano' quanto meno il nuovo cda a valutare, se si presentassero, altre offerte. "Se, infatti -scrivono - dinanzi al concretizzarsi di una tale eventualità (cioè una nuova offerta, ndr), la Fondazione mostrasse di non voler comunque prendere adeguatamente in considerazione, ciò che non sembra tuttavia credibile, altre più vantaggiose ed alternative proposte di acquisizione del capitale della NewCo, ne resterebbe forse legittimato il dubbio che non principalmente a beneficio dei creditori sia stata costruita l'attuale proposta concordataria, ma piuttosto a beneficio o nell'interesse prevalente degli Investitori".

 

CREDITORI CONVOCATI A GENNAIO - Prossima 'tappa' nell'iter del concordato preventivo per salvare il San Raffaele è l'adunanza dei creditori convocata il 23 gennaio. A questi spetterà avallare il piano che, nel caso di voto negativo, non potrebbe essere attuato. Il Tribunale ha anche nominato i tre Commissari che dovranno vigilare sul piano, revocabile in caso di frode: Rolando Brambilla, l'avvocato Salvatore Sanzo e Luigi Giovanni Saporito. I tre sono stati scelti, spiega una fonte giudiziaria, per l'elevata professionalità e per la 'forza' dei loro studi che dovranno seguire migliaia di creditori.