Milano, 27 ottobre 2011 - Era stata acquistata anni fa, per garantire l’incolumità del presidente della Regione Lombardia, ma da qualche tempo è ferma nei sotterranei del Pirellone. L’auto blindata, una Bmw 760 serie “High Security”, che monta un motore fino a 6mila di cilindrata, fa parte della pattuglia delle auto blu del presidente, ma solitamente non viene utilizzata con la stessa frequenza delle altre. Roberto Formigoni viaggia su altre confortevoli e nuovissime auto (ma predilige sempre tanto le Bmw), così come pure i suoi assessori che sfruttano la dotazione delle auto blu del Pirellone.

 

Eppure ai tempi, correva l’anno 2005, la vettura blindata fu acquistata in leasing per due anni per 272mila euro, riscattabile al terzo anno. Non noccioline, appunto. Senza considerare che le spese di manutenzione, dal momento del riscatto, avvenuto nel marzo 2008, sono state di circa ventimila euro. Spese che finiscono nel calderone di un capitolo di Bilancio denominato “Spese per la gestione del parco automezzi”.
L’auto, secondo le motivazioni fornite dagli uffici è stata acquistata poiché rientra «nel rispetto degli obblighi di legge in materia di protezione delle personalità a rischio».

 

Eppure, nemmeno il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che ha recentemente strappato proprio a Formigoni il podio di presidente più amato del Belpaese, ha un’auto blindata. Possiede, invece, un’auto di proprietà ma come sottolinea il suo portavoce, «da quattro anni, dopo le minacce di morte, gode della tutela disposta dal Comitato per la sicurezza e l’ordine pubbliche e quindi di un’auto messa a disposizione dalla Prefettura». Dal Nord al Sud. Anche il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, «è sotto scorta», dice il suo portavoce «ma in alternativa, per compiti istituzionali usa una Passat di proprietà della Regione».
Conserva memoria della vicenda dell’acquisto del blindato per Formigoni, Luciano Muhlbauer, consigliere regionale di Rifondazione dal 2005 al 2010. Fu il primo a presentare un’interpellanza su questo argomento. «Ricordo perfettamente anche la risposta, molto evasiva, degli uffici.

 

Una scelta determinata, cosi ci fu detto - rammenta l’ex consigliere - da una decisione del Ministero degli Interni che imponeva a tutte le amministrazioni pubbliche un simile obbligo nei confronti di chi fosse a rischio incolumità. Ma quali pericoli correva e corre Formigoni? No, più che una questione di sicurezza, per il Celeste ha sempre contato molto l’immagine. Peccato che a pagare siano sempre i contribuenti lombardi. Tra l’altro è bene ricordare che nei sotterranei marcisce questa auto blindata: ormai il suo valore è quasi nullo ma a maggior ragione, ci sono dei costi da sostenere. Tra l’altro non è una macchina facile da guidare, ai tempi c’era un autista dedicato». Oggi, invece, fanno sapere dagli uffici, «non è previsto l’utilizzo di un autista dedicato all’autovettura».


E quanto alle spese, certo la normativa sul superbollo non esenta le amministrazioni pubbliche dal pagarlo tanto che appunto, dice un tecnico del Pirellone, molte Regioni preferiscono prendere le auto in leasing e non riscattarle perchè così sono comprese le spese di bollo e assicurazione. «Sarebbe bello se in aula Formigoni ci spiegasse quante sono le auto blu della giunta e che costi hanno - interviene Gabriele Sola, consigliere dell’Italia dei Valori - e ci piacerebbe sapere se ha risposto al sondaggio del ministro Brunetta». Ma il governatore da mesi ripete che le auto blu sono state ridotte, «ne abbiamo solo una dozzina». Forse serve un po’ di chiarezza.