Milano, 13 ottobre 2011 - Odissea al Cardano. La prova preselettiva del concorso per il reclutamento dei dirigenti scolastici lombardi si è svolta nel caos. Libri senza pagine, trombette da stadio per dare i segnali di partenza e conclusione, insegnanti alla fine pronti al ricorso. «Qui è tutto una farsa. Stanno affossando la scuola italiana», protestano unanimemente i candidati.

 

Ieri in dieci scuole superiori milanesi (Berchet, Cardano, Gentileschi, Varalli, Torricelli, Allende, Maxwell, Natta, Cavalieri e Porta) è scatta l’ora X. Candidati previsti: 3.829. Posti in palio: 355. Lezioni scolastiche interrotte per una giornata, ritrovo alle 7.30, appello alle 8 e smistamento nei diversi spazi adibiti alla prova. E 100 minuti per 100 domande. Che al Cardano-Gentileschi (zona Lampugnano) sono iniziati addirittura alle 12.10.

 

«Almeno una trentina di docenti hanno ricevuto un libro con le pagine bianche – afferma Cinzia Berri, una delle “vittime” dell’errore – nelle quali mancavano le domande o con pagine in più. Per fortuna mancavano molti miei colleghi e i commissari hanno potuto recuperare altri volumi. Ma si sono persi almeno dieci minuti per sostituirli». La prova prevedeva che gli aspiranti presidi ricevessero un foglio riportante i codici delle 100 domande, un libro «grande quanto le Pagine gialle» contenente i testi delle domande e un altro foglio su cui segnare le risposte. Un metodo non troppo moderno.

 

«Nessuno ce l’ha fatta a rispondere in tempo – si lamenta la docente – perché bisognava continuamente sfogliare il librone avanti e indietro. E fino ad agosto nei corsi di preparazione ci venivano sottoposte prove online, molto più veloci». Ad agosto il cambio di rotta ministeriale con la scelta della prova scritta. La prova è durata almeno sei ore nei due istituti. Con alcuni contorni farseschi. «La campanella avrebbe dovuto dare il segnale di inizio e fine della prova – si lamenta Massimo Acelli – ma i commissari non sapevano come farla funzionare e si sono disposti in corridoio con delle trombette da stadio. Mai vista una cosa del genere. Siamo pronti a fare ricorso».

 

Alcuni docenti sono stati già ammessi alla prova con la sospensiva, dopo avere presentato ricorso al Tar del Lazio contro la mancata ammissione al concorso, solitamente per errori nel conteggio degli anni di ruolo (che devono essere almeno cinque). Un po’ meglio sono andate le cose nelle altre nove scuole. «Abbiamo cominciato alle 11.30 – rivela Claudio Peretti – ed è andato tutto bene anche se alcune domande come il nome del responsabile della Pubblica Istruzione in Europa o gli anni d’ingresso nell’Unione europea di alcuni Paesi mi hanno messo in difficoltà». Da Roma si sapranno i primi risultati entro un mese.