Milano, 30 settembre 2011 - Dopo il deposito dell’istanza di fallimento per la Fondazione San Raffaele del Monte Tabor, da quanto trapela la procura ha aperto un’inchiesta per bancarotta fraudolenta, false fatturazioni e ostacolo agli organi di vigilanza. Su tale inchiesta gli inquirenti mantengono il più stretto riserbo, arrivando anche a smentirla così come ancora venerdì smentivano di aver presentato l’istanza di fallimento. Tuttavia a supporto dell’ipotesi a carico dell’ex management della clinica ci sarebbero i documenti acquisiti durante la perquisizione nell’ufficio di Mario Cal, l’ex braccio destro di don Luigi Verzè morto suicida, nonché l’attività svolta dalla società di revisione Deloitte e le dichiarazioni rese dall’ex direttore finanziario Mario Valsecchi. 

 

GIUSEPPE PROFITI  - Il San Raffaele “sta continuando a lavorare giorno per giorno e, siamo sicuri, attraverso il piano di risanamento e sviluppo continuerà a lavorare sempre meglio e a salvaguardare gli oltre cinquemila lavoratori dell’ospedale”. E' quanto ha detto Giuseppe Profiti, vicepresidente del cda del San Raffaele. Profiti ha colto l’occasione per rassicurare anche lavoratori e pazienti della struttura sanitaria: “Il San Raffaele è vivo e continuerà a vivere”.  Sulla decisione della Procura di Milano di chiedere il fallimento, il vicepresidente ha commentato: “Pur con il massimo rispetto per la Procura ognuno segue la propria strada, noi continueremo la nostra e contiamo di presentare domanda di concordato entro il 10”.

 

ROBERTO FORMIGONI - All’indomani della richiesta della Procura di Milano di fallimento dell’ospedale San Raffaele, gravato da un miliardo e mezzo di debiti, il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha sottolineato  che la presenza della struttura fondata da Luigi Verzè “è strategica non solo per il territorio lombardo bensì per l’intero territorio nazionale, grazie alle eccellenze che esprime nel campo sanitario, della ricerca e della didattica universitaria”.  “Regione Lombardia - ha aggiunto Formigoni - segue attentamente l’evolversi della situazione ed è impegnata ad onorare i propri obblighi contrattuali (sia in ambito sanitario che di ricerca) con la consueta rapidità, e auspica vivamente che il piano di risanamento finanziario che sarà presentato dai vertici dell’ospedale nei prossimi giorni potrà essere la soluzione definitiva che salvaguarda le immense potenzialità del personale che vi opera, dei ricercatori, dell’università e, soprattutto, che garantisce le tante persone che fruiscono con grande soddisfazione e riconoscenza delle prestazioni rese quotidianamente dal San Raffaele”.

“Il piano - ha concluso Formigoni - dovrà altresì creare le condizioni affinché non si verifichino situazioni di pericolo per le attività industriali e imprenditoriali che attualmente operano con e per l’ospedale”. L’istanza di fallimento sarà discussa davanti al tribunale fallimentare del capoluogo lombardo il 12 ottobre. Entro il 10 ottobre il nuovo cda dell’istituto presenterà una proposta di concordato preventivo.