Milano, 30 settembre 2011 - Grandi novità al ’900, un museo in trasformazione che s’avvicina al suo primo compleanno (il 6 dicembre) con un palinsesto di mostre ed eventi a base di tutte le arti del secolo breve. Anche la musica: in novembre tornano i concerti la domenica mattina, è in arrivo anche un pianoforte comprato con parte delle offerte depositate nel «boccione» trasparente posto nella sezione futurista, che nei primi mesi hanno toccato i 25 mila euro. Il gioiello dell’Arengario stimola anche la generosità dei collezionisti.

Alle prime donazioni prestigiose (la «Scultura d’ombra» di Claudio Parmeggiani, l’Archivio Gian Ferrari) s’è aggiunta una pioggia d’offerte. Alcune - tre opere di Ivo Bonaccorsi, Antonio Valente e Giovanni Anceschi, quest’ultim già parte nella sezione arte cinetica e programmata, e l’archivio «Ugo Piatti» dalla Galleria Biffi di Parma - sono in dirittura d’arrivo (manca solo il passaggio in giunta). Altre all’inizio dell’iter d’accettazione: un «ludoscopio» di Paolo Scirpa, un’opera di Franco Mazzucchelli, e una testa in gesso di Marino Marini, ritratto di Emilio Jesi. Si rafforza la collaborazione con gli altri musei cittadini: Silvia Paoli, conservatrice del Civico archivio fotografico del Castello Sforzesco, cura una delle tre mostre che debuttano oggi al ’900 (e ci restano fino al 15 gennaio).

L’edizione italiana di «Conversations», ottanta fotografie dalla collezione di Bank of America-Merrill Lynch (uno dei grandi sponsor del ’900), esposti in oltre 50 musei del mondo, e ora allo Spazio Mostre. In Sala Focus c’è Kengiro Azuma, un tuffo nella Brera del «1961». Le opere della serie «Mu» (vuol dire «vuoto») documentano il passaggio del maestro giapponese dal figurativo alla sua poetica. Ovvero, «quando smisi di copiare Marini (suo maestro all’Accademia, ndr)», sorride l’artista raccontando la folgorazione d’una notte, quando fermò col gesso «il ritmo» disegnato dalle cassette di frutta raccolte al mercato e accatastate nel suo studio di Brera. La terza mostra è firmata da Italo Rota, l’architetto del ’900, e Vicente Todolì (nel comitato scientifico del museo): un percorso «autodidattico» tra Dadaismo e Futurismo negli Archivi del Novecento.

Dove, col 2012, una sala sarà dedicata agli archivi del Docva, con la possibilità di collegarsi ai video e al database dei giovani artisti del centro di documentazione di via Farini, spiega Marina Pugliese, la direttrice del museo, presentando insieme all’assessore alla Cultura Stefano Boeri le novità. Che includono un nuovo artista (Massimo Bartolini) nella vetrina-lancio gestita dall’associazione Amichae, un nuovo video in Saletta Cineteca, sui musei nel cinema (con annesso gioco per indovinare il film), un programma (EDU900) di visite guidate, laboratori e progetti per le scuole che partirà nelle prossime settimane; ed è in preparazione anche un gioco interattivo sul sito www.museodelnovecento.org. Porte aperte ai piccoli, e non solo: il 7 e l’8 ottobre visite gratuite con guide speciali per il Milano Design Weekend, l’8 ingresso gratuito per la Giornata del contemporaneo.