Milano, 29 settembre 2011 - La procura di Milano ha depositato l'istanza per chiedere il fallimento dell'ospedale San Raffaele, gravato da circa 1,5 miliardi di debiti. La mossa dei pm milanesi arriva dopo che il San Raffaele aveva chiesto tempo fino al 10 ottobre per presentare i documenti per il concordato preventivo.  

 

RISCHIO DI "ULTERIORI DISSIPAZIONI" - "Questa iniziativa è innanzitutto finalizzata all'intento di arrestare ulteriori dissipazioni patrimoniali, ma è altresì orientata a perseguire l'interesse pubblico nella sfera del quale rientra la posizione dei soggetti a vario titolo coinvolti in questo grave default, quali i creditori, i dipendenti, i collaboratori e gli stessi utenti del servizio sanitario gestito dalla fondazione". Lo scrive il procuratore della Repubblica, Edmondo Bruti Liberati, in un comunicato sull'istanza di fallimento presentata dalla procura per la Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor.

"Dagli atti acquisiti - si legge ancora nel comunicato - emerge lo stato di insolvenza della Fondazione, dato non controverso, tanto che il consiglio di amministrazione ha pubblicamente dichiarato di voler presentare un ricorso per l'ammissione al concordato preventivo, proposito che finora non risulta essersi concretato". "A fronte di una
situazione, preferibilmente suscettibile di ulteriore aggravamento - prosegue la nota- si e' imposta una richiesta,
quella che la legge fallimentare affida al pubblico ministero, orientata a perseguire l'interesse pubblico, sotto molteplici profili".

"Non e' prevedibile alcun miglioramento della situazione patrimoniale e finanziaria" della Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor. E' quanto si legge nella richiesta di fallimento dell'Irccs fondato da don Luigi Verze', presentata dalla Procura di Milano.Non solo. "La previsione dei flussi di cassa in entrata ed in uscita per il periodo agosto-dicembre 2011 predisposta dal management dell'ente - si legge ancora nel testo - presenta saldi negativi
mensili pari a circa 100 milioni di euro. Peraltro, il saldo ottenuto e' da ritenersi al ribasso poiche' si esclude dal computo delle uscite il pagamento delle forniture correnti e si include, solo il pagamento dei debiti pregressi di alcuni fornitori considerati strategici".

La situazione, prosegue la Procura, e' "prevedibilmente suscettibile di ulteriore aggravamento" ed "esige di essere immediatamente e senza ritardo portata nella sede giurisdizionale. Si annuncia da mesi la presentazione di una proposta di concordato preventivo. Il ricorso non e' stato ancora depositato ed e' di pubblico dominio che l'iniziativa non e' ancora munita delle attestazioni che ne sono precondizione. Nulla allo stato fa prevedere
che questa annunciata proposta di concordato sia la possibile soluzione dell'insolvenza della Fondazione San Raffaele".

 

L'UDIENZA IL 12 - Il presidente della sezione fallimentare del tribunale ha fissato per il 12 ottobre l'udienza sull'istanza di fallimento presentata dalla procura.

La Fondazione San Raffaele del Monte Tabor "ha preso atto" della richiesta di fallimento per l'ospedale depositata dai pm di Milano e "conferma che il piano di risanamento sara' asseverato fra poco piu' di 10 giorni, entro il termine del 10 ottobre, nel pieno rispetto del doveroso spirito di collaborazione instaurato con l'autorita'
giudiziaria". E' quanto si legge in una nota del vicepresidente esecutivo della fondazione Giuseppe Profiti. Fonti
dell'ospedale confermano che la richiesta di fallimento era "un atto atteso" che non modifica la strada intrapresa dal nuovo cda.

E la struttura sanitaria fa sapere che  "l'attivita' ospedaliera del San Raffaele continua con gli standard qualitativi di sempre".

 

"NUOVI FATTI DI REATO" - La "prima analisi" della documentazione cartacea e informatica reperita durante
la perquisizione dell'ufficio e dell'abitazione privata di Mario Cal, morto suicida, "fa emergere ulteriori fatti di reato". E' quanto si legge nella richiesta di fallimento del San Raffaele, presentata dalla Procura di Milano.

 

I SINDACATI: "NON SIAMO SORPRESI" - "Non siamo sorpresi per la decisione della Procura che ha depositato l'istanza di fallimento" del San Raffaele di Milano. "Riteniamo che a questo punto si possa segnare una vera discontinuita' col passato: auspichiamo che vengano appurate le responsabilita' della gestione che ha portato la
Fondazione ad accumulare un debito clamoroso". E' quanto scrive in una nota il coordinamento aziendale Usb-Ospedale San Raffaele.

"La vera garanzia che i soldi pubblici, con cui viene finanziata l'attivita' sanitaria e di ricerca del San Raffaele verranno in futuro gestiti nell'interesse pubblico - prosegue la nota - per l'Usb risiede nella trasformazione dell'ospedale in un ente pubblico. Questo  rappresenterebbe una forte discontinuita' col passato e la garanzia
che l'ospedale rimanga un grande policlinico, che non faccia differenza tra pazienti che possono permettersi il pagamento delle prestazioni sanitarie e chi invece non puo' o tra patologie remunerative e non. Usb continuera' la mobilitazione decisa nei giorni scorsi affinche' non siano i lavoratori e le lavoratrici a pagare il debito". Domani, dalle 10.30, sara' organizzato un presidio con gazebo del sindacato in via Olgettina 60.