Milano, 22 settembre 2011– Un intrigo internazione degno del copione di un film giallo. Al centro di una controversia internazionale sui saccheggi effettuati dai nazisti durante la seconda guerra mondiale è finito  il dipinto del Romanino “Cristo Portacroce Trascinato da un Manigoldo”, prestato dalla Pinacoteca di Brera all’esposizione a Tallahassee in Florida (visitata da circa 23mila persone) per il Mary Brogan Museum of Art and Science (un affiliato dello Smithsonian di Washington) dal titolo “Baroque Painting in Lombardy from the Pinacoteca di Brera”.

Mentre la mostra è stata smantellata il 4 settembre e le opere sono rientrate a Milano, il Romanino
è rimasto in America in attesa di una soluzione del caso. Il Procuratore del distretto della Florida Settentrionale Pamela Marsh ha infatti comunicato il 21 luglio scorso a Chucha Barber, la direttrice del Brogan
Museum dove è stata ospitata la mostra, del sospetto che il dipinto rientri tra le opere d'arte che il governo filo-nazista di Vichy ha sequestrato alla famiglia ebrea Gentili e poi venduto durante la guerra.

Il dipinto potrà rientrare in Italia solo a controversia risolta. I discendenti di Giuseppe Gentili hanno infatti intrapreso passi legali per rintracciare le opere perdute durante l'occupazione nazista e per tentare di rientrarne in possesso. Già nel 1999 il Louvre ha dovuto restituire alla famiglia Gentili cinque dipinti che erano stati
venduti all'asta nello stesso periodo di quello in mostra al Brogan Museum.

“Il Brogan Museum, il suo personale ed il suo consiglio di amministrazione stanno cooperando attivamente con l'ufficio legale del governo statunitense, con il governo e con i nostri collaboratori in Italia per risolvere questa situazione nel modo più appropriato - afferma Dave Mica, presidente del Board of Trustees del Brogan
Museum-. Nel frattempo l’opera continuerà a rimanere in esposizione nelle nostre sale in attesa della soluzione del caso”.

 

IL DIPINTO - 'Cristo Portacroce trascinato da un manigoldo' di Gerolamo Romano detto il Romanino, risalente al 1538 circa, ritrae il Cristo, incoronato di spine e vestito di un mantello di seta color rame, che porta la croce sulla spalla destra, mentre un soldato lo trascina con una corda. L'immagine di Cristo che porta la croce e' tipica della pittura lombardo-veneziana del 16esimo secolo e del Romanino in particolare.

Le tracce piu' antiche del dipinto lo indicano come risalente al 1538, quando apparteneva alla collezione di Antonio e Cesare Averoldi. Il 4 giugno 1914 venne messo all'asta a Parigi, e fu acquistato dalla famiglia Gentili. Giuseppe Gentili mori' nel 1940 ed i suoi figli fuggirono in Canada, trascorrendo gli anni della guerra in Canada e negli Stati Uniti. Altri membri della famiglia, tra i quali la sorella di Giuseppe Gentili, morirono nei campi di concentramento. Una parte della collezione della famiglia, incluso il dipinto in mostra al Brogan Museum, venne venduta all'asta dal governo di Vichy nel 1941. Il dipinto e' entrato poi a far parte della collezione di Brera nel 1998.