Milano, 20 settembre 2011 - Suona la prima campanella per i consiglieri del Pirellone e Filippo Penati non manca all'appello. L'ex vicepresidente del Consiglio regionale, che lo scorso 28 luglio aveva rassegnato le dimissioni perché indagato nell’inchiesta per presunte tangenti per le ex aree Falck, ha però decisdo di conservare la carica di consigliere- "Continuero' i lavori da consigliere fiducioso che la giustizia fara' il suo corso e la verita' verra' a galla", ha annunciato l'esponente del Pd e grande indagato nell'inchiesta della Procura di Monza sul "Sistema Sesto".

Penati, che nel frattempo si è autosospeso dal partito e ha ricevuto anche la sospensione dalla Commissione di Garanzia, arrivando in consiglio Regionale conferma cosi' l'intenzione di continuare il suo impegno nell'aula del Pirellone. Dopo aver visto l'imprenditore Piero Di Caterina nella trasmissione televisiva 'In 1/2 ora' di Lucia Annunziata, Penati ha detto: "Dopo le dichiarazioni di Di Caterina domenica ho deciso di difendermi nelle sedi processuali, non faccio dichiarazioni". L'esponente del Pd non crede che la sua posizione si sia aggravata negli ultimi tempi: "Non voglio entrare nella vicenda giudiziaria perche' ho deciso, a differenza di altri, di difendermi nel processo. Non si e' aggravata per nulla la posizione, sara' chiarita nelle sedi processuali". Alla domanda se si senta scaricato dal partito, infine, Penati replica: "Assolutamente, mi sono autosospeso".

LE QUOTE SERRAVALLE? TUTTO REGOLARE - L'acquisto da parte della Provincia di Milano di quote della Serravalle dal Gruppo Gavio "era un'operazione inconfutabile". A dirlo e' Filippo Penati, al suo arrivo nell'aula del Consiglio regionale lombardo. Quella "decisione fu presa da tutta la maggioranza in Provincia", ricorda Penati, "tutti d'accordo decidemmo di acquistare le quote di Gavio perche' il Comune di Milano aveva rifiutato la
nostra offerta di 270 milioni. Facemmo quell'operazione che blocco' una scalata di Gavio, che offri' 7,5 euro alla Camera di Commercio e ben 10 euro al Comune".

Insomma, secondo l'esponente del Pd, "quella fu un'operazione che gli stessi periti della Procura di Milano hanno valutato positivamente. La Provincia gia' deteneva il 37% e se oggi dovesse vendere quel 52% di cui e' proprietaria, realizzerebbe una plusvalenza piu' del doppio del valore delle azioni, molto piu' alto della plusvalenza che ha realizzato Gavio in quel momento e questo nessuno lo dice". Si e' trattato di "un'operazione che sblocco'
la realizzazione di Brebemi, Tem e Pedemontana" e che "oggi ha arricchito la Provincia. Forse piacciono le operazioni come quella del '98, quando il Comune di Milano vendette il 49% dell'Aem a 1/3 del valore di mercato".

Penati rivendica poi di aver "lasciato la Provincia con un patrimonio accresciuto e non con i debiti, mentre qualcuno ha svenduto il patrimonio, finito i soldi e lasciato i debiti". Infine l'ex presidente della Provincia ricorda che "la magistratura ha indagato per 6 anni e continua a farlo, sono contento e non posso che essere soddisfatto perche' questa era un'operazione inconfutabile".

VALMAGGI NUOVA VICE - E' Sara Valmaggi (Pd) il nuovo vice presidente per l'opposizione del Consiglio Regionale al posto di Filippo Penati. Valmaggi, milanese 43 anni, nella votazione che si e' svolta questa mattina
nell'aula del Pirellone, ha ricevuto 27 preferenze, 12 invece i voti per Giammarco Quadrini (Udc) e 3 per Stefano Zamponi (Idv).

"Metto a disposizione del Consiglio la mia capacita' e professionalita' che ho sperimentato sia come assessore che come consigliere regionale e anche la mia capacita' di fare scelte autonome. Non ho mai avuto padroni non ne ho, tanto meno se maschi". Cosi' a margine dei lavori dell'aula Sara Valmaggi (Pd) ha replicato a chi le faceva notare di "essere cresciuta politicamente con Filippo Penati" del quale oggi ha preso il posto come vice presidente del consiglio regionale.

"Penati e' stato il sindaco della mia citta' - ha spiegato Valmaggi - e io sono stata suo assessore. E' un amico e un collega di partito, ma ogni persona, anche se fa parte dello stesso partito ha la sua dignita' e la sua autonomia nelle scelte". Riguardo al Pd e alle vicende giudiziarie che coinvolgono Penati, Valmaggi ha infine osservato che "il Pd oggi deve sapere rimarcare alcune cose, il pieno rispetto della magistratura e il fatto che Penati abbia fatto passi indietro importanti. "Questo - ha affermato - segna la differenza rispetto ad alti casi".