Milano, 5 settembre 2011 - Tre ore di seduta, il board della Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor ancora faccia a faccia, in via Olgettina a Milano, per rivedere e verificare fino all’ultima cifra la situazione contabile e patrimoniale del colosso sanitario fondato dal sacerdote manager don Luigi Verze’. Alla fine del Cda che si preannunciava come quello decisivo, non sono pero’ seguite le conclusioni attese. Nessuna dichiarazione affidata a note ufficiali. Solo l’annuncio di una proroga.

I vertici del gruppo si sono dati un’altra settimana di tempo per tirare le somme, e sara’ un finale al cardiopalma. Il prossimo Cda - nuovamente bollato come quello decisivo - e’ in calendario per il 12 settembre. Solo tre giorni dopo - il 15 - scadra’ l’ultimatum fissato dalla procura di Milano: o il tribunale riceve la “proposta concreta” per il risanamento del San Raffaele entro questa data, o scattera’ l’istanza di fallimento.

 

Oggi dunque l’ennesima verifica della situazione contabile, la definizione dei dettagli e dei perimetri entro cui il board si dovra’ muovere. Quasi certamente, ribadiscono da via Olgettina, si andra’ verso la richiesta di concordato preventivo per trovare un accordo con i creditori e scongiurare il fallimento. Poi la strada dovrebbe essere quella annunciata da tempo: la costituzione della societa’ in cui confluiranno le attivita’ core e dalla quale partira’ il rilancio dell’Istituto e la dismissione delle attivita’ non core.