Milano, 17 agosto 2011 - Santa Giulia, qualcosa si muove. A tredici mesi dal sequestro di Montecity-Rogoredo, disposto dalla magistratura a valle di un’inchiesta su mancate bonifiche e sostanze cancerogene rilevate nelle acque di falda, le ruspe sono tornate in azione. Il 20 luglio sono iniziati i lavori per lo sbancamento del terreno che circonda l’asilo della zona, mai aperto: «Verrà sostituito fino a tre metri di profondità - afferma Stefano Bianco, presidente del Comitato Quartiere Milano Santa Giulia -. È un segnale importante per noi». Probabile che l’edificio (più di 150 i bambini in attesa di usufruirne) torni agibile già a fine 2011: «Realisticamente, speriamo di iscrivere i nostri figli a partire dall’anno scolastico 2012-2013».

 

Inoltre, tra meno di una settimana, il 22 agosto, i proprietari di Milano Santa Giulia spa, che fa capo al gruppo Risanamento, daranno il via ai cantieri nella Promenade, il boulevard commerciale che sorge nell’area dismessa dalla Redaelli nel 1985: anche lì, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa) ha confermato la presenza di metalli, pesticidi e idrocarburi. Il corso pedonale, cuore pulsante delle residenze nella parte sud (ci vivono 1.800 famiglie), dovrà essere restituito ai cittadini entro novanta giorni, stando al nulla osta concesso da Palazzo Marino il 26 luglio: è stata il neoassessore all’Urbanistica, Lucia De Cesaris, a sollecitare il parere dell’avvocatura comunale, mettendo fine a un’impasse durata quasi due mesi.

 

«Finalmente ci riapproprieremo di quello spazio: a novembre dovrebbe essere tutto finito», chiosa Bianco. Ormai abituato a usare il condizionale: «Sono talmente tante le scadenze disattese che aspettiamo di vedere l’opera completata prima di cantar vittoria». Anche perché le incognite restano eccome: che ne sarà del Parco Trapezio, che si estende per circa 50 mila metri quadrati tra via Pizzolpasso e via del Futurismo?

 

Nel dicembre 2010, Risanamento ha presentato un piano di bonifica hot spot, cioè con prelievi multipli nei punti «dove è stata confermata la presenza di materiali non conformi»; tuttavia, i responsabili di Arpa hanno espresso più di una perplessità su questa tipologia di intervento, caldeggiando la completa rimozione del terreno di riempimento. Per non parlare dell’area Nord, ex Montedison, che corre lungo la direttrice della tangenziale Est. «Non ci sono ancora dati precisi». Servono ulteriori approfondimenti di indagine, secondo gli enti che siedono al tavolo della Conferenza dei servizi: nel verbale del 13 luglio, si legge che «la planimetria descrittiva della situazione e mappatura delle diverse tipologie di cumuli (presentata da Milano Santa Giulia spa, ndr<) non è completa». Se ne riparlerà a breve.