Milano, 13 agosto 2011 - Niente vacanze al settimo piano del Ciborio. Prosegue a tappe forzate il lavoro del nuovo Consiglio d’amministrazione del San Raffaele, che deve completare la ricognizione contabile dell’ospedale entro la fine dell’agosto. Solo allora sarà possibile stilare il piano di ristrutturazione della Fondazione Monte Tabor: in Procura lo aspettano entro il 15 settembre; in caso contrario, sarà inoltrata l’istanza di fallimento. La prossima riunione del Cda è fissata per il 26 agosto (pausa solo nella settimana di Ferragosto): con ogni probabilità, sarà quello il giorno in cui il superconsulente Enrico Bondi, l’ex amministratore delegato della Parmalat, darà il responso finale sul bilancio del colosso di via Olgettina, oberato da un megadebito di 1,4 miliardi di euro.

Il risanatore sta completando l’opera, che si è concentrata soprattutto sul no core business, cioè il carrozzone di attività in perdita che poco hanno a che spartire con assistenza sanitaria, ricerca scientifica e università: molte (se non tutte) le aziende collaterali, create dal sacerdote manager don Luigi Verzé e dal suo braccio destro Mario Cal, saranno dismesse nel breve periodo. Sempre che si riescano a trovare acquirenti per le coltivazioni di mango in Pernambuco o per il resort a quattro stelle Don Diego in Sardegna.

 

Importante anche il contributo di Renato Botti, l’ex direttore generale silurato dalla precedente gestione e richiamato dagli uomini del Vaticano: toccherà a lui rilanciare il modello San Raffaele, cioè il polo d’eccellenza da 57 mila ricoveri e 8 milioni di prestazioni ambulatoriali ed esami clinici l’anno. Un polo che non si è mai fermato in questi mesi. E che paradossalmente rappresenta uno dei pochissimi capitoli in attivo nel disastrato (e opaco) bilancio del Monte Tabor: «Soltanto sfrondando i costi inutili - riflettono ai piani alti del Dibit 2 - sia l’EBIT (margine operativo netto, ndr) che l’EBITDA (margine operativo lordo, ndr) sono notevolmente positivi».

Come dire, al netto (e che netto) delle operazioni in perdita cronica, gli indicatori dello stato di salute dell’azienda parlano di un’impresa in piena salute: «Il che spiega perché in tanti siano così interessati al San Raffaele...», ironizzano in via Olgettina. «I consulenti stanno lavorando senza guardare in faccia a nessuno», si precisa. E soprattutto «di concerto con la magistratura». Del resto, anche i pm sono tornati in azione: non è escluso che a breve venga risentito l’ormai ex direttore finanziario Mario Valsecchi, nell’ambito dell’inchiesta per istigazione al suicidio di Cal.