Milano, 26 luglio 2011 - La ragazza filippina balbetta, mima con le mani una scena che difficilmente dimenticherà, e mentre riferisce al magistrato di turno la dinamica dell’incidente consumatosi sotto i suoi occhi, non può fare a meno di lacrimare: «Quello col casco in testa è caduto dalla moto, perchè la macchina dietro lo aveva tamponato, lui si è aggrappato con le mani alla targa davanti della macchina, è andato avanti per qualche metro poi ha mollato e la macchina gli è salita sopra... e il motoclista è rimasto per terra immobile...» Poche parole per inchiodare un automobilista che, accecato dall’ira, dopo un banale litigio per motivi di viabilità, avrebbe ucciso un giovane in sella ad uno scooter, che gli aveva sputato in faccia. Lo ha inseguito, speronato e poi travolto con la sua auto, secondo la prima ricostruzione.
Una ricostruzione tutta da verificare, ma che è confortata da una seconda testimonianza di un’altra giovane, ma italiana, che abita in un condominio proprio all’incrocio fra via Andrea Doria e via Pier Luigi da Palestrina, dove ieri pomeriggio verso le 15,30, si è consumata la tragedia. Sull’asfalto è rimasto il corpo senza vita di un giovane di 30 anni, Alessandro M. l’automobilista presunto assassino è un 61enne, Vittorio P. che ha cercato di scappare ma poi è tornato sul luogo dell’incidente, ed è stato fermato. Entrambi sono italiani e senza precedenti penali. Coinvolta anche una donna, ferita ma in maniera lieve.
L’ipotesi investigativa dei vigili urbani - che per tutta la sera e fino a notte inoltrata hanno sentito due testimoni e l’automobilista nella sede di via Custoza - è agghiacciante. Gli agenti della polizia locale non hanno voluto rendere noto il nome della vittima per riuscire ad avvertire i familiari prima che la notizia rimbalzi su radio e giornali.
La dinamica di quello che all’inizio sembrava un incidente stradale è stata ricostruita a fatica solo nel tardo pomeriggio. Il primo contatto infatti risale a pochi minuti prima delle 15,30, dalle parti di piazza Caiazzo. Alessandro M. in sella ad un kimco People azzurro affianca un’Audi grigia metallizzata guidata da Vittorio P. Il diverbio è verbale, forse per una questione di precedenza o per una manovra azzardata. I due si mandano reciprocamente a quel paese. Si insultano come spesso - troppo spesso - accade. Ma il litigio non si spegne, anzi si infiamma ancora di più quando lo scooter e l’Audi si ritrovano affiancati duecento metri dopo al semaforo rosso all’angolo con Pier Luigi da Palestrina.
E’ qui che - secondo una testimonianza - lo scooterista avrebbe sputato in faccia all’automobilista. Poi per fuggire avrebbe oltrepassato l’incrocio per imboccare contro mano il proseguimento di via Doria, sicuro che l’automobilista non l’avrebbe seguito. E invece Vittorio P. ormai accecato dall’ira, ingrana la marcia sterza a sinistra inaspettatamente e insegue lo scooter: venti metri dopo tampona il ciclomotore così violentemente che il Kimco si piega e striscia per terra. Il giovane col casco, cade, nel disperato tentativo di salvarsi la vita si aggrappa alla targa anteriore dell’Audi, ma dopo qualche secondo molla la presa e finisce sotto l’auto che lo travolge. Morirà poco dopo in ospedale. Una giovane che abita all’angolo (giornalista di una tv locale) sente i freni che stridono, le urla di qualche passante e si affaccia. Vede l’auto che sparisce e quel giovane immobile a terra. Vigili e ambulanza arrivano qualche minuto dopo. Ritorna indietro anche l’automobilista fuggiasco e viene fermato.
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