Milano, 30 giugno 2011 – Il patron del gruppo ospedaliero San Donato, Giuseppe Rotelli, ha offerto 250 milioni ‘cash’ per salvare il San Raffaele. Lo riferiscono fonti vicine all’operazione precisando che il consiglio dell’azienda capitanata da Don Verze’ e’ riunito in questo momento e sta valutando la proposta.
 

Rotelli, attraverso la finanziaria di famiglia Velca, avrebbe proposto di costituire una newco volta a rilevare il gruppo San Raffaele ed e’ disposto ad aprire questa nuova societa’ anche ad altri investitori interessati, al punto di scendere lui stesso sotto il 51 per cento. Il gruppo San Raffaele ha debiti per oltre 900 milioni di euro, un fatturato di 600 milioni e perdite dichiarate per circa 60 milioni. Per questo motivo il cda odierno e’ chiamato a esaminare tutte le proposte per salvare la societa’ che altrimenti rischierebbe il fallimento.

 

VATICANO - Un progetto promosso dalla Santa Sede, al quale potrebbe partecipare una charity internazionale, anche attraverso una maxi-donazione all’universita’ Vita-Salute San Raffaele. E' questa la strada delineata oggi al Cda dal presidente della Fondazione, don Luigi Verzè. Il Consiglio di Amministrazione ha approvato il bilancio d’esercizio che “evidenzia un patrimonio netto di 48,5 milioni di euro”.

PAGAMENTO DEI DEBITI - L’Istituto precisa che “il piano, le cui previsioni potranno essere migliorate in considerazione delle manifestazioni di interesse ricevute, con particolare riferimento a quella della Santa Sede, prevede, come già precedentemente annunciato, l’integrale pagamento dei debiti verso tutti i creditori”. Il Il Cda della Fondazione si riunira’ “a meta’ luglio per esaminare lo stato delle trattative e assumere le delibere definitive”.

 

Nel frattempo, la procura di Milano accende un faro sulla situazione debitoria della Fondazione che controlla l'istituto di ricerca e cura gestito da don Luigi Verzé. In base alla legge fallimentare che assegna al pubblico ministero un potere di vigilanza su ogni situazione di crisi, la procura ha avviato un protocollo civile. La legge lo permette tutte le volte che emergono, anche da notizie di stampa, dettagli su situazioni finanziarie di criticità, che possono portare a diverse strade, come la ristrutturazione del debito, il concordato preventivo o il fallimento.

Quello avviato dal pm Luigi Orsi non è un procedimento penale, ma un protocollo civile, nell’ambito del quale ieri ha sentito Mario Cal, vice presidente della fondazione.

Inoltre, a quanto si apprende, il tribunale civile ha segnalato numerosi decreti ingiuntivi a carico del San Raffaele gravato da quasi un miliardo di debiti. Mentre stamane oltre 400 addetti dell'ospedale hanno partecipato a una marcia di protesta per chiedere garanzie per il proprio posto di lavoro, la Procura è in attesa di ulteriore documentazione anche alla luce del consiglio di amministrazione di oggi.