LA MODA delle dieci domande contagia tutti. Ieri le ha poste «la Padania», voce del Nord, al cardinale Dionigi Tettamanzi (nella foto), Alcune sono più che irriverenti, a cominciare dal titolo: «Le 10 domande a cui Tettamanzi deve rispondere».

In sostanza sua Eminenza viene accusato di aver «celebrato la vittoria di Pisapia davanti a cinquantamila cresimandi». Di aver allontanato «molte persone, scandalizzate dalle sue indicazioni elettorale, dalla Chiesa», di non auspicare, come chiederebbe il Vangelo, zla conversione di tutti, anche dei mussulmani». Anche stavolta, come nei molti, recenti e virulenti attacchi di certa stampa al cardinale di Milano, si moltiplicano le reazioni indignate di molti politici. «L’attacco molto diretto indirizzato da La Padania al Cardinale Tettamanzi a mio avviso ha superato lo spazio della riflessione politica, per entrare in modo duro e scomposto nella Chiesa ambrosiana. Piuttosto, ad alcuni dirigenti della Lega milanese andrebbe chiesto come mai molti cattolici anche di centrodestra o che addirittura avevano in passato votato per loro, in questa tornata elettorale hanno invece votato la Sinistra» dice Manfredi Palmeri del Nuovo Polo.

«L’ATTACCO pesante della Lega al cardinale Tettamanzi nasconde una debolezza di fondo. Brucia la sconfitta subita a Milano, il vento nuovo che si respira in Italia e la volontà di cambiamento chiaramente manifestata dai cittadini. La Lega dovrebbe esaminare le vere ragioni della sua disfatta invece di aggredire verbalmente l’arcivescovo di Milano figura di riferimento per la chiesa lombarda e per il Paese intero». Così il vice presidente del Senato Vannino Chiti.

L’onorevole del Pd Patrizia Toia insorge: «Vergognoso e squallido l’atteggiamento perpetrato dalla Lega nei confronti del Cardinale Tettamanzi. Siamo ancora una volta di fronte a un attacco, anche particolarmente furioso, da parte della Padania verso una figura eminente e illuminata come il nostro Cardinale». Solidarietà dal Pd cattolico arriva in un documento firmato da Alessandro Alfieri, Carlo Borghetti, Ezio Casati, Paolo Cova, Andrea Fanzago, Luca Ghezzi, Marco Granelli, Enrico Marcora, Rosario Pantaleo, Fabio Pizzul, Carlo Spreafico che parlano di «attacco gratuito e sconsiderato» e di domande «inaccettabili che rappresentano una vera e propria calunnia nei confronti del cardinal Tettamanzi».
Ro.Mi.