Milano, 8 aprile 2011 - A rischio chiusura la scuola con il 95 per cento di studenti stranieri. La scuola elementare di via Paravia non aprirà una nuova prima classe. Sono destinate ad esaurimento quelle già in corso nel plesso dell’Istituto Lombardo Radice. Sono stati troppo pochi i nuovi iscritti per formare una I elementare: 17. Due solo italiani. «Anche se la maggior parte è nata in Italia e ha frequentato asili milanesi», affermano gli insegnanti.
Questo non ha convinto le famiglie italiane. I due unici iscritti italiani alla prima elementare 2010-2011 avevano lasciato l’istituto nel giro di un mese. Così quest’anno la maggior parte dei genitori italiani aveva optato per le altre elementari vicine: via Monte Baldo (dello stesso istituto comprensivo), piazza Santa Maria Nascente e via Dolci (dove pure gli studenti non italiani superano il tetto gelminiano del 30%.

Eppure lo scorso mese la scuola di via Paravia aveva ricevuto parere favorevole all’apertura dall’assessorato all’Istruzione della Provincia. Ma la decisione finale spettava al Comune e al provveditorato. E la decisione è arrivata: niente prima classe e smistamento dei 17 iscritti tra le due scuole di via Forze Armate e di via Brocchi. I genitori degli studenti già iscritti e quelli dei mancati neoiscritti promettono iniziative a difesa dell’istituto.

 

«Questa scuola non deve essere svuotata – dice Diana De Marchi, consigliere provinciale Pd – e lasciata morire. La scelta del Comune di Milano di smistare i pochi iscritti in altre scuole non farà che impoverire il quartiere. Io sono dell’idea che al contrario quella scuola necessita di strumenti per continuare il suo lavoro e di sostegno all’impegno dei suoi straordinari insegnanti».

L’assessore alla Scuola del Comune, Mariolina Moioli, ribatte alle voci di chiusura definitiva della scuola. «Non ci sarà alcun dimensionamento – dichiara – ma per l’anno scolastico 2011-20123 non verrà attivata la prima classe della scuola in quanto le iscrizioni non hanno raggiunto il numero minimo di 27 bambini. Parlare di dimensionamento è fuori luogo per via Paravia. Nessuno vuole accorpare questa scuola a un’altra». Intanto sorge un nuovo problema. Via Brocchi, una delle due possibili destinazioni in cambio di Paravia, si trova a 4 chilometri di distanza. Le famiglie dei neoiscritti di chiedono: «Sarà garantito un servizio di trasporto adeguato?».