Milano, 22 marzo 2011 - Era un insolito frequentatore di oratori e centri di preghira per bambini nel milanese. Il tutto per adescare le giovani vittime. Conquistava la loro simpatia raccontando storie fantasiose e parlando di conoscenze tra i campioni dello sport. Questa tecnica, consolidata nel tempo, gli garantiva la massima vicinanza fisica a ragazzini tra i 12 e i 14 anni, riempiti di attenzioni, carezze e baci.

M.P., incensurato italiano di 48 anni, è stato arrestato per pedofilia dai carabinieri della Compagnia Porta Magenta, ieri in Stazione Centrale. Gli investigatori lo hanno rintracciato grazie alle descrizioni fornite da due vittime dopo la denuncia presentata dai genitori lo scorso dicembre.

 

LE VITTIME - Il 48enne è stato fermato lungo i binari della stazione dopo essere sceso da un treno proveniente da Pescara. Gli inquirenti sospettano che l’uomo avesse avuto relazioni con un bimbo di soli 8 anni proprio nella cittadina abruzzese, dove si trasferiva spesso per alcuni giorni, ospite di una donna di origini nomadi. In base all’ipotesi, la donna consentiva all’arrestato di intrattenersi con il figlio dietro pagamenti in denaro. Gli episodi, però, hanno sottolineato oggi i carabinieri, sono ancora tutti da verificare.

E’ certo, invece, che il pedofilo avesse accarezzato, baciato e palpeggiato un 12enne dopo averlo attirato in una zona appartata di un parco milanese, al termine di una biciclettata. Gli investigatori hanno accertato anche la sua frequente presenza in altre città italiane, tra cui Torino e Venezia, nel tentativo di avvicinare nuove vittime con gli stessi stratagemmi. Continui viaggi che il 48enne poteva permettersi grazie a una grande disponibilità economica per via di un’eredità ricevuta negli anni passati.

Nullafacente, M.P. trascorreva il suo tempo negli ambienti frequentati dai più giovani, oratori e centri di preghiera tra piazza Tirana e piazzale Selinunte, presentandosi a tutti sotto il falso nome di Michele De Angelis. Si era fatto conoscere come organizzatore di tornei di calcetto e di pallacanestro, forniva scarpe e palloni a tutti i piccoli giocatori e regalava alle vittime le magliette da calcio delle loro squadre preferite. Per guadagnare la loro fiducia e aver la possibilità di entrare in contatto fisico con loro, si presentava come l’allenatore di una famosa squadra di basket spagnola o un amico dei loro idoli sportivi.

 

LE INDAGINI - Le ricerche dei carabinieri sono partite dalle descrizioni fatte dal 12enne e il 14enne. Di origini indiane, figlio adottato da genitori italiani, ad incastrare il 48enne è stata la sua carnagione olivastra e l’andatura claudicante a causa di una vecchia operazione al ginocchio. I militari, coordinati dal pm, Gianluca Prisco, hanno setacciato tutti i negozi sportivi milanesi nella speranza che i dipendenti ricordassero un cliente simile a quest'uomo. Le ricerche hanno portato al risultato tanto atteso quando i commessi di un negozio del centro lo hanno riconosciuto come un possibile acquirente. Tramite il pagamento effettuato via bancomat, i carabinieri sono risaliti al numero del suo conto corrente e al suo vero nome.

Un’operazione non facile, proprio perchè M.P. si era creato una vera e propria identità parallela, cambiando casa ogni tre mesi grazie a grosse caparre versate prima di firmare i contratti d’affitto, evitando sempre di ricevere posta e spostandosi soltanto in bicicletta e in treno per non essere fermato dalle forze dell’ordine. Non solo. Il 48enne usava soltanto telefonini intestati a cittadini cinesi e navigava in rete esclusivamente negli internet point. Al momento dell’arresto si è avvalso della facoltà di non parlare.