Milano, 21 marzo 2011 - Proseguirà il 9 maggio prossimo il controesame della consulente della procura di Milano Gabriella Chersicla, nel processo che vede imputato il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, per corruzione in atti giudiziari dell’avvocato inglese Davis Mills. La consulente di Kpmg dovrà continuare a rispondere alle domande degli avvocati del premier, Niccolò Ghedini e Piero Longo, dopo che oggi è stata sul banco dei testimoni per quasi otto ore.

Durante la prossima udienza, inoltre, i giudici della decima sezione del tribunale, davanti ai quali si sta celebrando il processo, scioglieranno la riserva sulla istanza presentata dalla difesa di ammettere circa una quindicina di altri testimoni. All’istanza si sono opposti il pm Fabio De Pasquale, che rappresenta l’accusa, e l’avvocatura dello Stato per la parte civile (la presidenza del Consiglio).

 

PREMIER ASSENTE - Nei giorni scorsi il premier aveva fatto sapere, attraverso i suoi legali, di volere essere presente all’udienza di stamani del processo Mills. Poi però è stata programmata una riunione del Consiglio dei ministri, a cui dovrà partecipare il presidente del Consiglio, con al centro il tema della crisi libica. Dunque, l’avvocato Ghedini, questa mattina, ha consegnato al presidente del collegio una missiva del premier in cui Berlusconi dichiara di essere impedito a partecipare per la riunione del Cdm, ma dà il consenso a che si proceda all’udienza, manifestando inoltre la sua volontà a partecipare alle prossime udienze.

 

DEPONE CONSULENTE PM DI MILANO - Nel corso dell’udienza di oggi, Gabriella Chersicla ha ricostruito la sua consulenza centrata sui passaggi di denaro su alcuni conti correnti, in particolare su banche svizzere e di Gibilterra, riconducibili a David Mills, l’avvocato che avrebbe ricevuto da Berlusconi 600mila dollari per essere stato testimone reticente in due processi in cui il premier era imputato negli anni Novanta: All Iberian e le presunte tangenti alla Guardia di Finanza. L’obiettivo della procura è quello di dimostrare che alla fine di una serie vorticosa di passaggi di denaro in virtù dell’attività di David Mills di amministratore di alcuni conti e fondi, come quelli per l’armatore napoletano Diego Attanasio e Flavio Briatore, siano rimasti nella disponibilita’ di Mills 600mila dollari la cui provenienza indiretta è Silvio Berlusconi.

 

GIUDICI: "NOI NON SPETTATORI" - Iniziata l'udienza, mentre accusa e difesa si punzecchiavano in aula su un riferimento negli atti a “B.”, il presidente del collegio Francesca Vitale al pm Fabio De Pasquale e ai legali di Silvio Berlusconi ha detto: "Ecco, noi potremmo anche sembrare spettatori, ma non è così, abbiamo un compito diffciile almeno quanto il vostro”. Dalle 9,30 sta deponendo davanti ai giudici il consulente storico della procura di Milano Gabriella Chersicla, che analizza i conti di Mills. Un dedalo intricato di depositi, banche, trust, passaggi di denaro, conti aperti e chiusi nel giro di pochi giorni, documentazioni che spesso mancano perchè non è stato possibile reperirle. Come già nel processo a Mills emerge che il legale inglese faceva “confusione” tra i conti suoi e quelli dei clienti, le persone che avevano affidato a lui la gestione del loro denaro: Marina Mahler, Flavio Briatore, Diego Attanasio, Marilina Marcucci.

L’avvocato Ghedini aveva chiesto ai giudici se non si dovessero prima risolvere ‘’i problemi’’ riguardo ai testimoni da citare per rogatoria all’estero, ma il Tribunale ha deciso prima di affrontare la testimonianza della consulente del pm e poi l’aspetto che riguarda le rogatorie.

 

APPLAUSI DEI SOSTENITORI - Un centinaio di persone, tutte sostenitrici di Silvio Berlusconi, hanno affollato sia l’aula che il corridoio adiacente alla stanza in cui si celebra il processo nel quale il premier risponde di corruzione. Tutti loro hanno affissi sul petto delle coccarde azzurre che, spiegano "vogliono essere simbolo di libertà". Nelle intenzioni dei sostenitori l’iniziativa, messa a punto questa mattina in tribunale, si ripeterà anche in occasione di altre udienze e altri processi che vedono imputato il presidente del consiglio. Con un gruppo di sostenitori del Pdl, è entrato anche Mario Mantovani, coordinatore regionale lombardo del Popolo della Libertà, che ha detto: "Ritengo che questo processo sia piu’ una aggressione al premier” che l’esercizio dell’azione penale.

Il giudice Francesca Vitale, che presiede il collegio del caso Mills, ha però chiesto l’allontanamento dei tanti fan del premier. Il chiacchiericcio proveniente dall’esterno, oltre a qualche applauso rivolto ai legali del premier piuttosto che a Mantovani, rendeva impossibile cogliere il senso dell’interrogatorio che si sta svolgendo in aula.

 

PM: "CODICE NON PARLA DI PROCESSI AL LUNEDI'" - Ripresa l'udienza, nel pomeriggio, il pm Fabio De Pasquale ha auspicato che i processi a Berlusconi si svolgano non soltanto al lunedì, giornata indicata dal premier come solitamente libera da impegni istituzionali, ma per i giudici "non è ragionevole andare oltre quel giorno". De Pasquale sostiene che "non c’è scritto nel codice che Berlusconi si può processare solo al lunedì", ma secondo Francesca Vitale "non è ragionevole andare oltre quel giorno. Non si può cambiare strada".

 

DIFESA PREMIER: "NUOVO TESTIMONI" - Poi, la difesa di Silvio Berlusconi ha chiesto di sentire una quindicina di nuovi testimoni rispetto a quelli indicati nell’ultima udienza del processo Mills, sostenendo che a indicarli è stata la Cassazione nel verdetto definitivo che ha dichiarato prescritte le accuse a carico dell’avvocato inglese. A questa richiesta si è opposto il pm Fabio De Pasquale: "Da un controllo da me effettuato in questo momento, digitando il tasto ‘trova', vedo che alcuni di questi testimoni non sono stati neanche citati dalla Cassazione". Inoltre, il pm ritiene che la richiesta di nuove testimonianze non si sposi con i principi di economia processuale e ragionevole durata del processo, tenendo presente che l’accusa di corruzione in atti giudiziari si prescriverà tra un anno. "Berlusconi vuole provare la sua innocenza facendo delle domande a centinaia di persone che non c’entrano nient"», ha tagliato corto il pm.

Inoltre, Piero Longo e Nicolò Ghedini hanno chiesto ai giudici della decima sezione penale di rivalutare, sempre alla luce della sentenza della Cassazione, l’iscrizione nel registro degli indagati di David Mills nel luglio 2002. Secondo i difensori, fu una iscrizione inspiegabile dal momento che non era intervenuto nessun nuovo argomento rispetto a quelli che la Procura aveva già in mano negli anni precedenti. Anche a questa richiesta De Pasquale ha detto ‘no' considerando che non è questa la fase del dibattimento in cui discutere dell’iscrizione nel registro degli indagati di Mills. Il tribunale si è riservato di decidere sulle richieste della difesa e, intanto, è iniziato il controesame della consulente del pm, Gabriella Chersicla.