Milano, 15 marzo 2011 - I «saggi» propongono di far pagare l’Ecopass a tutte le auto, o quasi, seppur con tariffe ridotte rispetto alle attuali. Per ora nell’attuale area dentro la Cerchia dei Bastioni. In prospettiva estendendo l’area fino alla cerchia filoviaria della 90-91. Il sindaco Letizia Moratti e la sua maggioranza, però, rinviano la decisione sul futuro del ticket antismog dopo i referendum cittadini sull’ambiente. Consultazioni che con ogni probabilità si svolgeranno insieme ai referendum nazionali il prossimo 12 giugno. Comunque dopo le elezioni comunali del 15 e 16 maggio. Insomma, in piena campagna elettorale il centrodestra decide di non decidere sull’avvenire dell’Ecopass. Questa la mediazione concordata ieri mattina durante un vertice di maggioranza a casa della Moratti. Il sindaco, al termine dell’incontro, riassume così la scelta: «Sul futuro dell’Ecopass sarà bene ascoltare il parere dei milanesi con i referendum cittadini». Ma allora cosa ci sarà scritto nel programma elettorale della Moratti in tema di lotta a smog e traffico? «Il programma — sottolinea il primo cittadino — dice che proseguiranno le misure strutturali per eliminare le auto inquinanti e alleggerire il traffico». Niente posizioni nette. La proposta illustrata ieri mattina dai «saggi» durante l’incontro a casa del sindaco è stata sì apprezzata dalla Moratti, ma non sarà inserita dal sindaco nel programma elettorale. Anche perché le posizioni di Popolo della Libertà e Lega Nord, in tema di Ecopass, restano distinte e distanti.

 

Fin qui le decisioni politiche. Ma cosa dice, nei dettagli, la proposta della commissione tecnica, presieduta dal vicesindaco Riccardo De Corato, che negli ultimi mesi ha studiato il futuro dell’Ecopass e le altre alternative per la viabilità milanese? Nella loro relazione finale i «saggi» — tra cui il presidente della Mm Lanfranco Senn (indicato dal sindaco), il professore di Pianificazione dei trasporti Fabio Casiroli (area Pdl), l’ex numero uno dell’Agenzia per la mobilità e l’ambiente Giampaolo Corda (Pdl), il professore di Fisica dell’ambiente Flavio Boscacci (in quota Lega) e l’architetto Andrea Airoldi (Udc) — auspicano l’estensione dell’Ecopass. In una prima fase solo un allargamento delle classi di auto che dovrebbero pagare il ticket antismog e non dell’area Ecopass nella Cerchia dei Bastioni. La filosofia di fondo è «pagare tutti, pagare meno». Un sistema misto tra congestion e pollution charge. In altre parole, l’Ecopass sarebbe applicato a tutte le categorie di auto, anche quelle meno inquinanti che attualmente non pagano il ticket antismog, con queste eccezioni ecologiche: veicoli elettrici, ibridi e a Gpl e metano. Due, invece delle tre attuali, le classi di veicoli che sarebbero soggette al pedaggio. La prima comprende le autovetture e i mezzi commerciali «leggeri».

La seconda i veicoli commerciali «pesanti» e gli autobus turistici oltre i nove posti. Le tariffe? I «saggi» non le indicano. Ma si parla di due, massimo tre euro. Tariffe più basse rispetto alle tre attuali da due, cinque e dieci euro. Non solo. Nel nuovo Ecopass concepito dai «saggi» ci sarebbe il divieto assoluto di ingresso e circolazione all’interno della Cerchia dei Bastioni per i veicoli più vecchi: pre-Euro, diesel e benzina Euro 1, diesel Euro 2, mezzi commerciali Euro 2, Euro 3 e di lunghezza superiore a 7,25 metri. Nella seconda fase (entro il 2015), invece, i «saggi» indicano di estendere l’Ecopass alla cerchia della 90-91. Le alternative al ticket? La commissione tecnica boccia sia la chiusura del centro storico alle auto che le targhe alterne. Ma anche l’Ecopass così com’è. Corda lo dice a chiare lettere: «Il numero di ingressi di auto in area Ecopass sta tornando allo stesso livello del 2006. Un fatto preoccupante».

 

L'attuale pedaggio ha ormai esaurito il suo effetto. Urge una svolta. La maggioranza, però, frena. Il lumbard Matteo Salvini attacca: «No all’allargamento dell’Ecopass. Né tariffario, né territoriale. Meglio il centro chiuso alle auto». Il pidiellino De Corato osserva: «No all’estensione del ticket alla cerchia della 90-91 e all’aumento delle tariffe».