Milano, 11 marzo 2011 - La Scala guarda al futuro. Nonostante tutto. I numeri del cartellone 2011-2012 saranno identici a quelli della stagione in corso: tredici opere e sei balletti. Insomma, il Piermarini rilancia. La programmazione sarà presentata in anticipo rispetto alla consueta tabella di marcia, il 15 aprile piuttosto che a fine maggio, «per dare al pubblico la possibilità di abbonarsi per tempo».

Si aprirà il 7 dicembre con il «Don Giovanni» di Mozart: spettacolo firmato da Robert Carsen, con la direzione d’orchestra di Daniel Barenboim. Poi, spazio ai «Racconti di Hoffmann» di Jacques Offenbach e a «La donna senz’ombra» di Richard Strauss. Tra le sei opere italiane (due in meno rispetto a quest’anno), grande spazio alla produzione di Giuseppe Verdi: in calendario, «Aida», «Luisa Miller» e «Rigoletto». E ancora, tra i compositori del Belpaese, troveranno spazio pure Giacomo Puccini («Tosca» e «Bohème») e Gaetano Donizetti («Don Pasquale»). Completano l’elenco «Le nozze di Figaro» di Mozart, «Peter Grimes» di Benjamin Britten e «Manon» di Jules Massenet. Senza dimenticare, ovviamente, «Sigfrido», la terza parte dell’Anello del Nibelungo di Richard Wagner, che si concluderà nel 2013 con «Il crepuscolo degli dei». Tra le sorprese, un balletto sulle musiche di Vasco Rossi. In totale, 250 rappresentazioni (escluse le tournée di Mosca, Vienna e Lucerna): 110 alzate di sipario per l’opera, 50 di balletto, 35 di concerti, 5 di recital e 7 di spettacoli di invito alla Scala. Quindi, una stagione di tutto rispetto. Che ha convinto i sindacati: ieri il sovrintendente Stéphane Lissner l’ha presentata ai segretari territoriali di Cgil, Uil, Cisl e Fials.

«Il giudizio non può che essere positivo - spiega Domenico Dentoni, delegato Uilcom - perché il teatro ha palesato l’intenzione di non fermarsi di fronte ai tagli imposti dal Governo». Pensiero condiviso solo in parte da Giancarlo Albori, numero uno di Slc-Cgil: «Siamo contenti che sia stata presentata la programmazione - si limita a dire -. Ora pensiamo al Fus». In ogni caso, i rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto alla dirigenza di via Filodrammatici un piano dettagliato sull’organizzazione del lavoro in vista del 2012: «Ormai la Scala non assume più contratti a termine perché teme le cause al Tribunale del lavoro - chiosa Dentoni -. Così si rischia una perdita di risorse per il mancato turnover: devono spiegarci come vogliono muoversi».