Milano, 3 marzo 2011 -  Traffico in tilt a tutte le ore del giorno, smog alle stelle, inquinamento acustico e vespasiani a cielo aperto. In via Buonarroti, complice il cantiere per il parcheggio sotterraneo, monta la protesta dei residenti, preoccupati inoltre per le tecniche di costruzione dell’opera che, sostengono, «metterebbero a rischio la stabilità degli edifici».

Ma all’incontro-presidio in piazza Wagner, ieri pomeriggio fra i cittadini e l’eurodeputato della Lega Nord, Matteo Salvini, pure i commercianti scendono in campo: «Già tra negozi hanno chiuso e sta diventando impossibile lavorare, anche perché gli interventi sono rimasti fermi nove mesi».

Ennesima grana per l’assessore ai Lavori pubblici, Bruno Simini, il quale però precisa: «I dubbi dei residenti sono stati fugati dai pareri degli esperti». Tesi che non convince il Comitato di quartiere, coordinato da Renato Martinoli: «Abbiamo inviato al Comune una lettera di diffida. Se non sortirà effetto, siamo pronti a ricorrere al Tar».
Tutto comincia nel 2004, quando l’ex sindaco, Gabriele Albertini, nel suo ruolo di commissario straordinario al Traffico, approva un imponente Piano parcheggi. C’è anche quello di via Correggio (box per residenti) e via Buonarroti (quattro piani interrati per un totale di 216 posti a rotazione). E’ sempre del 2004 il parere favorevole del consiglio di zona. Ma i lavori, dopo la gara d’appalto e l’aggiudicazione, partono soltanto nel giugno 2010. Poi si fermano per nove mesi, per riprendere poche settimane fa.

 

«Per noi – attacca Martinoli – non esiste pubblica utilità. Esistono invece enormi disagi, dovuti all’aumento del traffico e dell’inquinamento, senza considerare che le attività commerciali sono a rischio chiusura e che ci sono seri rischi di danni alle nostre case».

Su quest’ultimo aspetto si concentra l’attenzione del Comitato: «Il posteggio verrà realizzato con una struttura di micropali (tubi di acciaio, del diametro di venti centimetri, rivestiti di cemento, ndr) ma senza tiranti. Questo, come mostrano le perizie in nostro possesso, mette a rischio gli edifici. Bisognerebbe invece usare un’altra tecnica: quella del diaframma».

Salvini ascolta i residenti e chiosa: «I lavori non possono essere fermati ma serve con urgenza un tavolo fra esperti, per capire se i pericoli per le case sono reali. Se è così, si deve porre rimedio».
Rimedio che invece è impossibile trovare per i tre esercizi commerciali di via Buonarroti. Coperti alla vista di chiunque dalle protezioni del cantiere, hanno chiuso i battenti la rosticceria Lo Spiedo, il negozio di scooter Mister Motorino e un’officina meccanica.

Tre location ormai sfitte, con le saracinesche abbassate. Su una di loro compare il cartello “vendesi”, mentre le altre potrebbero tornare in attività come bar e come agenzia immobiliare. «Per il momento comunque – spiega un esercente della zona – non riapriranno, perché nessuno vuole correre rischi inutili. E con il caos che questi lavori stanno generando, aprire un’attività potrebbe rivelarsi un boomerang».

Mentre l’assessore Simini rassicura che tutto sarà svolto a regola d’arte, i cittadini sollevano l’ultima questione: l’igiene e il decoro. «Conviviamo con vespasiani a cielo aperto, dove sia i cani sia le persone si fermano a fare i propri bisogni. Una vergogna, per una zona centrale e prestigiosa come questa».