Milano, 26 febbraio 2011 - Il tesoro degli ebrei è al sicuro. Ha fatto ritorno nella sinagoga di via Guastalla ieri mattina. Gli oggetti preziosi erano stati ritrovati già a 48 ore dal furto, avevenuto lo scorso 6 febbraio. Gli investigatori dei carabinieri con la collaborazione della polizia francese e israeliana. avevano rintracciato quasi subito a Tel Aviv i valori trafugati, 8 pinnacoli e 2 corone rubati dall’Armadio sacro.

I ladri, dopo un passaggio in Francia, erano arrivati con la refurtiva in Israele. Le forze di polizia italiane, francesi e israeliane avevano arrestato i due ladri e i due ricettatori il giorno successivo alla scoperta del furto.  I beni, sequestrati in Israele dopo il tentativo fallito di ricettazione ad un antiquario israeliano, erano comunque già da qualche settimana nelle mani della comunità ebraica, perché alcuni appartenenti alla comunità milanese erano partiti alla volta di Gerusalemme proprio per andarli a recuperare di persona e riportarli al sicuro a Milano.
Il valore dei preziosi d’antiquariato che risalgono al 1600, 1700 è stimato in circa 700 mila euro, ma il valore simbolico per la comunità era inestimabile.

Nel tesoro, preziosissima è la chiave d’oro. I malviventi dopo aver svuotato l’armadio sacro l’avevano portata via pensando di rallentare così la scoperta del furto, non sapebndo che il vicerabbino, però, era in possesso di una seconda chiave. I militari hanno ricostruito la dinamica del furto sacrilego. Il ladro che aveva agito su commissione di un famoso mercate ebreo di Tel Aviv era stato ripreso dalle telecamere. L’uomo, di cui sono stati ricostruiti tutti i movimenti, era entrato per due giorni consecutivi nella sinagoga di via Guastalla in orari diversi e con due grosse borse sportive. Scambiato per un fedele era sfuggito ai controlli dei militari, che vengono effettuati a campione. D’altra parte, sono molti gli ingressi quotidiani alla sinagoga e sono molti i pellegrini che arrivano dall’estero con borse e valigie. Ma quell’uomo ripreso dalle telecamere aveva da subito insospettito parecchio gli inquirenti, per qualcosa che lo distingueva dai normali fedeli.

Più impacciato, più attento ai movimenti di chi era nella sinagoga. Troppi ingressi, quasi a voler studiare il campo. Secondo quanto hanno confermato gli uomini del nucleo investigativo, l’uomo aveva soggiornato due giorni a Milano ed era entrato nella sinagoga e uscito più volte per conoscere bene i movimenti e il luogo d’azione. Alle 11.30 di ieri gli 8 pinnacoli e le 2 corone rubate sono tornati nel luogo sacro, in via Guastalla alla presenza del presidente della comunità ebraica Roberto Jarach, del rabbino capo e del colonnello dei carabinieri.