Milano, 18 febbraio 2011 - Quanto successo ieri intorno alla vicenda dei cosiddetti affitti «scontati» nelle case del Pio Albergo Trivulzio ha dell’incredibile. Perché ha visto per un’intera giornata alcune delle massime autorità locali rimpallarsi la patata bollente degli elenchi con i nomi degli inquilini che nessuno, a cominciare dal Pat, sembra voglia divulgare. Questioni di competenze, fanno sapere al termine del consiglio d’amministrazione convocato apposta sul caso. La Regione, cui nel pomeriggio è stata recapitata la busta con le due liste di affittuari, non ha voluto neppure aprirla e l’ha rispedita al mittente per problemi - ancora una volta - di competenza.

 E questo dopo che nei giorni scorsi perfino l’Ufficio del Garante per la privacy era stato chiamato a pronunciarsi e aveva infine detto sì: gli elenchi possono essere resi noti. Ora i fogli con la lista di nomi, alcuni dei quali si dice «eccellenti», sono nelle mani del presidente del consiglio comunale. Che ieri sera non ha voluto divulgarli, rimandando ad oggi ogni decisione, dopo la Commissione convocata ad hoc. Ora: il problema non è soddisfare una morbosa curiosità e conoscere a tutti i costi le generalità degli inquilini del Pat. Ma tante resistenze, tanto mistero e tante manovre portano ad essere sospettosi. Cosa c’è da coprire? Dovere delle istituzioni, a questo punto, è fugare ogni dubbio.