Milano, 18 febbraio 2011 - Nella bufera come ai tempi di Tangentopoli. Dopo diciannove anni, il Pio Albergo Trivulzio torna alla ribalta. Nel mirino, il patrimonio immobiliare della Baggina: più di un migliaio di appartamenti affittati a prezzi bassi in varie zone della città, anche nelle vie del centro storico.

In via San Marco 20 angolo via Montebello 7, abita da più di tredici anni il figlio del senatore Alfredo Mantica: «Ha sottoscritto un regolare contratto e non c’è alcun mistero - precisa l’ex sottosegretario del secondo governo Berlusconi -. Non abbiamo nulla da nascondere, anzi devo dire che il canone è in linea con il prezzo di mercato della zona». Un inquilino storico dello stabile in zona Brera rivela: «Quando sono arrivato vent’anni fa, le case erano quasi inagibili. Senza riscaldamento, senza bagno: ho dovuto spendere ottanta milioni delle vecchie lire per metterlo a posto». Secondo i vertici del Trivulzio, gli accordi in scadenza verranno rinnovati con un aumento del 30 per cento: «Il mio è terminato l’anno scorso: pagavo, anzi pago ancora, seicento euro al mese per sessanta metri quadrati. Non mi è arrivata una proposta formale, ma si parla di una locazione raddoppiata».

Al civico 116 di corso di Porta Romana, c’è lo studio legale di Massimo Gallera, fratello di Giulio, capogruppo Pdl a Palazzo Marino: «Non abbiamo rapporti diretti con il Pat - fa sapere l’esponente pidiellino - perché i due locali ci sono stati dati dall’avvocato Cannone: io lì sono domiciliato solo per ricevere la corrispondenza». In via Santa Marta 15, invece, risulta un contratto intestato al consigliere comunale pidiellino Guido Manca: canone annuale di poco più di cinquemila euro per settanta metri quadrati. Nello stesso edificio, compare anche il nome di Piero Testoni, nipote di Francesco Cossiga e parlamentare del Pdl eletto in Sardegna: lui paga tremila euro in più per una superficie complessiva di 83 metri quadrati. Da precisare che entrambi i contratti sono scaduti nel 2008: non sono stati ancora riassegnati tramite bando pubblico.

 

Per conoscere l’elenco completo dei nomi, bisognerà attendere le 16 di oggi, quando si riunirà la Commissione comunale Casa e demanio. Ieri sera, al termine di un pomeriggio a dir poco turbolento, il presidente del Pat, Emilio Trabucchi, ha deciso di consegnare il plico con la lista completa dei nomi dei locatari direttamente nelle mani del presidente del Consiglio comunale, Manfredi Palmeri. Il plico, sotto chiave a Palazzo Marino per tutta la notte, arriverà nel pomeriggio alla finiana Barbara Ciabò, presidente della Commissione consiliare n. 4. Il plico della discordia, verrebbe da dire. Sì, perché il Cda del Pat aveva deciso in un primo momento di inviarlo alla Commissione regionale di controllo sulle Aziende per i servizi alla persona. «Irricevibile», la replica del Pirellone, a cui interessa solo «la documentazione relativa al patrimonio immobiliare» per le verifiche del caso. Alla fine, i dirigenti del Trivulzio hanno dovuto cedere alle pressioni del Comune, che, forte di un pronunciamento del Garante della Privacy, chiede da giorni massima trasparenza all’istituto di cura.