Milano, 5 febbraio 2011 - Sarà un’altra domenica a piedi per Milano, la seconda consecutiva dopo quella della scorsa settimana. Il Pm10 non ha dato tregua, tanto che si sta esaurendo pericolosamente il bonus dei 35 giorni consentiti ogni anno dalla Ue per sforare i limiti: Milano ne ha consumati 32 in poco più di un mese. Dopo scatterà la mora prevista dagli obblighi comunitari.

Blocco della circolazione quindi domani dalle 8 alle 18, preceduto, come ogni volta da polemiche e discussioni.
Soprattutto da parte dei comuni dell’hinterland che sollecitano il loro coinvolgimento nelle decisioni dei provvedimenti da adottare. E sarà così quasi sicuramente dalla prossima volta. Il Comune di Milano, qualche giorno fa, aveva infatti  reso noto che prima di annunciare future giornate ecologiche si rimetterà alle decisioni del tavolo di coordinamento provinciale convocato mercoledì prossimo.

La chiusura al traffico di domani coincide pure con la prima domenica di apertura straordinarie dei negozi dall’inizio dei saldi. Una giornata molto attesa dai commercianti, ma per coloro che vorranno dedicarsi allo shopping, ci sarà potenziamento dei mezzi pubblici: tra bus, tram e filobus circoleranno 120 mezzi aggiuntivi, con oltre 1500 corse in più, mentre il bike sharing sarà gratis.

 

PROTESTE - Anche oggi, comunque, non sono mancate alcune manifestazioni di protesta. I Genitori Antismog, il WWf e Legambiente hanno organizzato un presidio in Piazza della Scala: un colpo di tosse collettivo “contro l’inerzia di chi non fa niente per combattere lo smog”. 

Giuseppe Perucelli, dei Genitori Antismog, insieme alla modella Filippa Lagerback, ha spiegato: "Vogliamo avere una città più sana dove poter vivere. Non è possibile che abbiamo fatto questa stessa iniziativa l’anno scorso e ora a distanza di un anno la situazione non e’ uguale, ma addirittura peggiore. Abbiamo raggiunto il picco più alto dal 2008 con 159 microgrammi per metrocubo di Pm10 rilevati dalla centralina di via Senato.  E tutto questo avviene nella più  totale indifferenza. La politica non ha il coraggio di prendere decisioni e fa finta di non vedere".

E ha continuato: "Siamo qui per dire basta e che è ora che facciamo qualcosa. Abbiamo bisogno di cambiamenti e non è una questione politica, ma una cosa che riguarda tutti noi. E non chiediamo cambiamenti solo da chi ci governa, ma anche da noi stessi. Dobbiamo essere disposti a rinunciare a qualche comodita’ per poter cambiare, dobbiamo usare meno la macchina e allora abbiamo bisogno di piste ciclabili. Sono cose che vanno insieme: noi siamo disposti a cambiare, ma  abbiamo bisogno di un aiuto anche da chi ci governa".

 Andrea Poggio, vicedirettore nazionale di Legambiente ha detto: "Questo è  un colpo di tosse contro l’inerzia e per liberarci di una politica che su questi temi sa solo litigare. Tutto ciò sembra molto ridicolo.  Nelle altra città del mondo e anche d’Italia ci sono politiche a lungo termine, giorno per giorno. Il sindaco Moratti e’ andata a firmare 3 anni fa a Bruxelles il Piano antismog e non ha ancora nemmeno portato la delibera in consiglio per iniziare a farlo. I sindaci dell’hinterland facciano ciò che Letizia Moratti non fa, ad esempio abbassare il riscaldamento di tutti gli uffici pubblici. Sono stupidi. Potrebbero dimostrare invece al Comune di Milano che loro prendono tanti provvedimenti energici contro lo smog".

 

RICCARDO DE CORATO - Pronta la risposta del vicesindaco:  "E’ francamente curioso che Milano venga messa alla berlina sullo smog quando è l’unico Comune che si muove a fronte di una situazione di emergenza che riguarda tutta la Valpadana. E i risultati avrebbero potuto essere migliori, in questa temporanea fase critica, che storicamente riguarda gennaio-febbraio, se non fosse stata costretta ad agire in solitudine. Ma sul medio periodo Milano può vantare risultati molto positivi, visto che in 5 anni ha ridotto il Pm10 del 24% e del 42% gli sforamenti oltre la soglia consentita. E sul Pm2,5 (il particolato più pericoloso e su cui andrebbero concentrate le attenzioni secondo l’autorevole professor Umberto Veronesi) nel 2010 ha già centrato l’obiettivo di 25 microgrammi al metro cubo con 5 anni d’anticipo sulla nuova soglia consentita dalla Ue e che entrerà in vigore nel 2015".

De Corato ha sottolineato: "Forse Legambiente dimentica che nell’ultimo anno Milano, secondo la classifica che lei stessa ha stilato, ha migliorato di 4 posizioni nella classifica sullo smog. Altre città, guarda caso tutte governate dal centrosinistra, da Torino città più inquinata d’Italia a Napoli, le stanno davanti ma lì non si muove foglia. E lì si risparmiano i colpi di tosse. Dubito poi che sul fronte del riscaldamento tutti i sindaci dell’hinterland abbiano fatto già i controlli in tutti gli uffici comunali. Ma sarebbe interessante avere i dati. Va detto che Milano ha 1500 stabili comunali, probabilmente un numero superiore a quelli di tutto l’hinterland".