Milano, 29 gennaio 2011 -  Hanno scelto il bianco perchè è il colore del lutto in alcune tradizioni orientali le centinaia di donne e uomini che oggi pomeriggio si sono ritrovati in piazza della Scala per manifestare a difesa della "dignità delle donne", e non solo, e affermare, dopo quanto sta emergendo dalle indagini sul caso Ruby, che "un'altra storia italiana è possibile". L'iniziativa, promossa da un gruppo di donne milanesi, ha raccolto in breve l'appoggio di associazioni, sindacati, forze politiche del centrosinistra.

Gremitissima, intorno alle 16, piazza Scala nella quale chi ha partecipato è arrivato con una sciarpa bianca al collo. Bianchi anche i palloncini fatti volare al termine della manifestazione. Sciarpe e palloncini bianchi in segno di lutto per lo stato in cui versa il Paese. Sono i simboli presi a prestito dai manifestanti scesi in piazza Scala, questo pomeriggio, per chiedere le "dimissioni" di Silvio Berlusconi, indagato dalla Procura di Milano nell’ambito del cosiddetto caso Ruby.

Diversi i cartelli a sostegno di Ilda Boccassini, il magistrato di Milano, titolare dell’inchiesta: "lda sei grande, questa piazza ti chiede di resistere", ma anche scritte come ‘Non voglio passare dalle stanze di Arcore per fare politica’. Gli organizzatori hanno detto di essere più di 10mila. All’appuntamento ha partecipato così tanta gente che è rimasto bloccato l’accesso alla piazza da via Case Rotte e anche dal Teatro alla Scala qualcuno si è affacciato per vedere cosa stava succedendo alla manifestazione.

Dal palco, improvvisato su una panchina, si sono alternati gli interventi di alcuni attori che hanno letto i messaggi arrivati, come quello diRosi Bindi e Niki Vendola secondo cui "la manifestazione è un tassello importante per la costruzione di una Italia migliore". E’ intervenuta Lucrezia Lante della Rovere che ha letto un appello di Concita De Gregorio, il direttore dell’Unità che per prima ha preso la parola. E’ stata acclamata e ‘costretta’ a salire sul podio anche Franca Rame accompagnata dal marito Dario Fo e per tre volte dai manifestanti si sono alzate le grida di "Dimissioni, dimissioni" rivolte al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.