Milano, 28 gennaio 2011 - Ai metalmeccanici oggi si uniranno nello sciopero personale e studenti di scuole e università. Alcune sigle sindacali (Cobas, Cub) incroceranno le braccia in un doppio messaggio di solidarietà agli operai e di protesta contro le recenti misure del ministero dell’Istruzione e dell’Economia. Ma non tutti i sindacati aderiranno: la Flc-Cgil ha già affermato che darà la sua solidarietà, senza togliere ore alle lezioni. La Cobas e la Cub invece scelgono la via dello sciopero e raggiungeranno con un loro corteo la manifestazione di Porta Venezia. In alcune scuole milanesi docenti, personale ausiliario tecnico e amministrativo e bloccheranno le attività per un giorno.
Sull’adesione non ci sono ancora previsioni. «Anche perché l’assemblea si terrà la settimana prossima – spiega Agostino Tommasolo, professore all’Itis Pasolini – comunque noi mettiamo in discussione la meritocrazia e i blocchi agli scatti di anzianità che sembravano essere stati sbloccati ma poi sono ritornati. Sul mio cedolino dello stipendio, la scadenza è stata spostata dal 2012 al 2014». Sulla mancata adesione di Flc-Cgil, Tommasolo non commenta ma ricorda che «il nostro messaggio non è solo di solidarietà alla Fiom ma per rivendicare i diritti di tutti i lavoratori del servizio pubblico come le scuole, che dopo la riforma e i tagli sono stati colpiti duramente». Per Giovanni Tristano, che insegna al Tito Livio, «lo sciopero potrebbe riguardare il 10-15 per cento del personale. Quello che la Cobas ha indetto a giugno sugli scrutini ebbe un buon seguito ma solo domani (ndr oggi) potremo saperlo». La protesta è «contro la precarietà e per un nuovo contratto nazionale. Ci vorrebbe uno stipendio in linea con quelli europei. E invece la scuola diventa il laboratorio pilota di un sistema lavoro basato sulla precarietà. Con un taglio di 150mila posti».


Tra gli scopi della protesta anche l’annuncio e la gestazione di una “primavera calda”, per costruire «le condizioni per uno sciopero generale del sindacalismo di base – rivendicano dalla Cub scuola - degli studenti, dei migranti e delle forze sociali per contrastare il devastante attacco ai diritti, alle condizioni di vita e di lavoro dei ceti popolari». Nelle scuole non c’è allarme per l’organizzazione didattica. Le lezioni dovrebbero essere generalmente garantite. «Sia oggi che domani i nostri studenti sono impegnati nelle uscite didattiche – rivela Giovanna Catena Moschella, preside del Severi-Correnti – in previsione della Giornata della memoria. Non ci sono state segnalazioni di mancanza di accompagnatori». Più guardingo Pasquale Brucellaria, dirigente scolastico dell’Itis Conti. «Lo sciopero è sempre una cosa imprevedibile – afferma – e sull’adesione temo sia destinata ad avere peso la notizia che c’è il blocco dello scatto per due anni. Mi auguro comunque si possa fare lezione».
 

I sindacati della scuola partiranno dalla Casa dello sciopero, occupata in via De Amicis, per unirsi al corteo principale in Porta Venezia alle 9.30.