Milano, 11 gennaio 2011 - Slitta di quattro settimane il taglio del nastro della metropolitana, il tanto atteso prolungamento della linea 2 Famagosta-Assago. Ieri, dal summit convocato d’urgenza a Palazzo Marino, è arrivato il responso. La messa in esercizio è attesa attorno al 20 febbraio. E le anomalie individuate al Tavolo che ha riunito il direttore generale del Comune di Milano, Antonio Acerbo, il presidente di Atm, Elio Catania, e il presidente di Mm, Lanfranco Senn, sono tutte da attribuire «ai sottosistemi di segnalamento», opere «non conformi in base alle esigenze di sicurezza» da parte delle ditte fornitrici che comportano il conseguente «slittamento dei tempi di consegna e quindi l’inizio dei test di preesercizio e di verifica delle condizioni di sicurezza».

 

Tutto risolto? Così pare. Ma dopo le prese di posizione di giorni scorsi, da parte del vicecapogruppo Pd in Provincia, Roberto Caputo e l’affondo dello stesso presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri («Già oggi si può prevedere che non saranno realizzate entro il 2015 tutte le opere presentate nel dossier di candidatura. E’ giusto dirlo») la preoccupazione resta. Nonostante tutto. Ora il passo successivo, così come concordemente è stato deciso dal Comune di Milano, Mm e Atm, sarà quello di «portare i risultati del vertice al Tavolo degli enti coinvolti per le valutazioni concernenti l’entrata in servizio» della linea metropolitana. Quindi ai Comuni di Milano ed Assago, alla Provincia e Regione. «Polemiche e preoccupazioni inutili», tagliano corto dal quartier generale di Mm, «i collaudi servono proprio per individuare le anomalie, così come in questo caso. E l’anomalia in questo frangente riguarda l’impianto di segnalamento dei treni».

 Quindi, precisano i tecnici, non i «binari difettosi», «nè ci sono gravi errori di progettazione». Il progetto di prolungamento della linea 2 venne ideato nel 1999. Sette anni di cantieri per realizzare solo 4,8 chilometri di binari e costruire due fermate. Costo complessivo: 88,5 milioni di euro. Ma in questi anni sono stati tanti gli annunci, le promesse poi puntualmente disattese a tal punto da fare dire al sindaco Graziano Musella (uno dei primi, storicamente, a sostenere il progetto negli anni Novanta) «che ci sembra di essere presi in giro».

 

I lavori avrebbero dovuto essere completati nel 2008 ma si bloccano per mancanza di fondi. L’anno dopo arrivano soldi freschi per ultimare l’opera (18 milioni di euro). I lavori riprendono e per un anno ancora procedono spediti a tal punto che si avanza l’ipotesi di inaugurare il nuovo tratto nell’autunno 2010. Altri intoppi burocratici portano allo slittamento al 7 dicembre e poi ancora al 19, giorno di della presentazione del progetto in pompa magna. Il resto è ormai noto: per tagliare il nastro, si spera definitivamente, si dovrà attendere febbraio. Speriamo sia il mese giusto.