Milano, 1 gennaio 2011 -  Ha dat il tempo a mamma e papà di fare un brindisi di mezzanotte prima di obbligarli a correre in ospedale. È il piccolo Andrea Vaghi il primo nato del 2011, al San Raffaele di Milano, che ha deciso di venire al mondo all’1.15 di ieri notte. Al reparto di ginecologia e ostetricia del San Raffaele, infermiere e ostetriche hanno accolto mamma Antonella poco dopo la mezzanotte, quando si è presentata al pronto soccorso dell’ospedale con il marito Stefano.

«Il termine era stato fissato per il 4 gennaio, di certo non ci aspettavamo di passare un Capodanno così particolare - dice sorridendo papà Stefano -. Avevamo comunque pensato di passare la serata dell’ultimo dell’anno a casa, per stare più tranquilli. Poco prima della mezzanotte Antonella ha cominciato ad accusare un po’ di dolori, poi si sono rotte le acque, così abbiamo subito chiesto ai nonni di tenere il piccolo Roberto, il nostro primogenito di soli 21 mesi, e siamo corsi in ospedale». Antonella Briola, 36 anni, casalinga, dopo un parto naturale con un travaglio durato solo poche ore sta bene, e può stringere tra le braccia il suo piccolo Andrea, che al momento della nascita pesava tre chili e 660 grammi e misurava 51 centimetri.

Accanto ad Antonella in sala parto c’era anche il papà, che ammette: «E’ stato tutto talmente veloce che non ho neanche avuto il tempo di avere un mancamento. È stata un’esperienza bellissima e l’accoglienza di tutti, medici e ostetriche, ci ha molto aiutato ad affrontare la nascita del nostro piccolino». Il primo vagito di Andrea è stato festeggiato da tutto il reparto e ha reso particolarmente felice mamma Antonella: «Credo molto nei numeri e sono felice di aver dato alla luce Andrea in un giorno così speciale. Spero che possa portargli molta fortuna: con tutti questi “uno” nella sua data di nascita, non potrà che essere un campione!». Antonella Briola e Stefano Vaghi, residenti a Monza, sono la prima coppia del 2011 ad aver scelto il San Raffaele per dare alla luce il loro bambino.

 

Dieci minuti dopo Andrea, all’Ospedale dei Bambini «Vittore Buzzi» è arrivata Mia: ora 1.25, tre chili e mezzo di peso. «Doveva nascere a Natale - sorride mamma Valentina Asti, 26 anni - ma ha preferito venire al mondo nel 2011». Così desiderata, così coccolata dai nonni. «È la prima nipotina - chiosa papà Matteo Cappadonna, ventiseienne informatico -. La speranza è che sia sempre felice e allegra: faremo di tutto per non farle mancare mai nulla». Certo, non è piaciuto proprio a tutti l’arrivo della piccola Mia: i responsabili dell’ex azienda di Valentina, per esempio, hanno pensato bene di licenziarla una settimana dopo aver appreso della gravidanza. «Lavoravo come apprendista a 1.100 euro al mese nel settore amministrativo di una società informatica - confessa la neomamma -. Avevo un contratto di quattro anni, mi hanno mandata via dopo uno e mezzo senza una motivazione reale». Storia più comune di quanto si possa pensare, è già partita la causa. In questi giorni, però, Matteo e Valentina non ci pensano: per loro esiste solo Mia. «Darle un fratellino? Adesso ci riposiamo un attimo...».