Milano, 29 novembre 2010 - Più che come Festival della Luce, la seconda edizione di Led rischia di passare alla storia come la Fiera del trasloco. Non c’è pace per la kermesse voluta dall’assessore Maurizio Cadeo. E pensare che non è ancora cominciata. La Torre di Luce in piazza Duomo? No, c’è già troppa roba, sostiene impietosa la sovrintendenza. Meglio spostarla dietro l’abside della Cattedrale, pardon: davanti al Castello Sforzesco.

Le luminarie in via Padova? Auguri in tutte le lingue del mondo, bello no? No, risponde Cadeo, che ne ordina il trasloco in viale Forlanini «per evitare strumentalizzazioni politiche». Il sindaco corregge l’assessore: sì alle scritte in arabo e cinese nella strada più multietnica della città. E le frasi di Mike Bongiorno al Lorenteggio? I residenti le boicottano: «Non c’entrano nulla con questo quartiere». Tanto basta per convincere il responsabile del Decoro urbano a prendere in considerazione l’ipotesi di farle smontare. Quale sarà la prossima vittima del gioco più divertente dell’inverno? Proponiamo l’opera “Over the rainbow”, che dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) illuminare i Navigli. Ecco la proposta: trasferiamo i led lungo il Seveso, nel tratto in cui si inabissa sotto Milano, però. Così nessuno li vedrà. E nessuno potrà lamentarsi.