Milano, 21 novembre 2010 - Stile liberty, design ricercato o installazioni prese in prestito dal Festival internazionale della Luce. A scegliere, le associazioni dei commercianti di via. La maggior parte degli esercenti ha preferito il classico: corso Vercelli, corso XXII Marzo, via Rembrandt e zona Affori, tanto per citare alcuni casi. In tutto, un bando pubblico da 1.700 pezzi, acquistati da Palazzo Marino a 420 euro l’uno, con un contributo di 100mila euro della Camera di Commercio. «I negozianti hanno contribuito solo all’installazione, con prezzo calmierato a 110 euro» fanno sapere dall’assessorato all’Arredo e Decoro urbano. Poi, ci sono alcuni comitati spontanei, ancora in attesa del lasciapassare comunale, che hanno deciso di adottare disegni più creativi. Infine, le opere realizzate per Led 2010, la seconda edizione del Festival internazionale della Luce, che aprirà i battenti il 4 dicembre: in via Canonica e in via Paolo Sarpi, piena Chinatown, volteggeranno le farfalle di luce.

Così come in corso Buenos Aires sono già arrivate le rose di Luca Trazzi: «Un’unica teoria di fiori da piazzale Loreto a corso Venezia angolo via Senato». La quarta arteria commerciale d’Europa si trasformerà nella «via delle rose di luce», la più lunga del continente con i suoi due chilometri di lunghezza. In tutto, la metropoli sarà illuminata da tre milioni di led a basso consumo energetico, 600mila dei quali utilizzati solo per decorare le porte di Milano. Il 2 dicembre si accenderà in anteprima tutto il Quadrilatero della Moda per il Festival internazionale della luce, mentre il 4 dicembre ci sarà l’inaugurazione ufficiale della kermesse. «In corso Buenos Aires abbiamo scelto di anticipare - dice l’assessore Maurizio Cadeo - per favorire i commercianti». I lavori di montaggio sono iniziati qualche giorno fa da piazzale Loreto e, pioggia permettendo, dovrebbero terminare entro martedì prossimo; una settimana dopo, l’accensione.

 

«Quasi tutti hanno aderito al progetto» dice soddisfatto Gabriel Meghnagi, presidente di Ascobaires, la principale associazione dei commercianti di via. Quelli della Galleria Buenos Aires, invece, si sono messi in proprio: «Da noi ci sarà l’effetto neve - assicura Paolo Uguccioni, segretario di Buenos Aires Futura -. Dovrebbe essere tutto pronto entro mercoledì. E partiremo subito con l’illuminazione». Giusto un mese prima del Natale, insomma. E c’è già chi polemizza con Ascobaires, che avrebbe posticipato l’accensione rispetto agli altri anni. «Dobbiamo cominciare a vendere subito - chiosa Uguccioni - non possiamo aspettare il mese prossimo. Oggi la gente arriva nel corso e gli sembra di essere al 2 novembre, mica a un passo dal Natale: passa anche la voglia di comprare».