Milano, 20 novembre 2010 - “Regolarizzazione per tutti”. Nonostante la pioggia da via Imbonati è partito il corteo organizzato dal Comitato Immigrati in solidarietà ai tre operai stranieri da quindici giorni in cima alla torre ex Carlo Erba.

Centinaia i partecipanti, in buona parte immigrati, a cui si sono aggiunti Cgil, Cisl, Uil e Cub. Presenti anche i rappresentanti di diverse associazioni, tra cui Arci, Acli e il Coordinamento dei Lavoratori Uniti contro la Crisi, oltre a una cinquantina di militanti dei centri sociali e il segretario della Camera del Lavoro milanese, Onorio Rosati.

I tre immigrati rimangono decisi a non scendere dalla torre, almeno fino al prossimo lunedì pomeriggio alle 17, quando i sindacati e le associazioni incontreranno il Prefetto per provare a chiudere le trattative. Nel caso in cui le questioni portate sul tavolo, "di tipo prevalentemente amministrativo", dovessero essere risolte, i manifestanti metteranno fine alla protesta. In caso contrario rimarranno in cima.

 

RICCARDO DE CORATO - Il vicesindaco,  in merito a un corteo organizzato dal Comitato immigrati, e partito da via Imbonati, cui hanno partecipato i centri sociali, ha detto:  “Che 300 persone, 200 immigrati e un centinaio extraparlamentari, centri sociali e no global compresi, abbiano partecipato al corteo di sostegno per i 3 immigrati sulla torre la dice lunga sull’appeal della protesta verso i 208 mila stranieri regolarmente residenti a Milano.
Un’adesione dello 0,1%. Un flop che ha avuto un solo effetto: quello di tenere impegnati un centinaio di agenti delle Forze dell’ordine e 18 della Polizia Locale lungo i 2,7 km di percorso. E di provocare i soliti disagi alla circolazione con 8 linee del trasporto pubblico deviate o rallentate". 

E ha concluso: "Non è facendo il girotondo davanti a una torre o arroccandosi sopra che si può obbligare lo Stato italiano a violare le normative vigenti. Il ricatto non è accettabile. Chiedo al Prefetto e Questore per quanto altro tempo debba andare avanti la storia in via Imbonati. Sono quindici giorni che assistiamo a presidi, cortei conditi da pagliacciate: sit-in, pseudo spettacoli teatrali. Ma la realtà è che i residenti siano costretti a rimanere blindati nelle case, tra schiamazzi e musica a tutto volume durante la notte. E il quartiere degradato per sporcizia e rifiuti abbandonati. Con rischi per la sicurezza visto vengono utilizzate anche bombole del gas".