Milano, 9 novembre 2010 - Il Gip di Milano Gaetano Brusa, ha disposto l’archiviazione dell’indagine in cui il sindaco Letizia Moratti era indagata per danneggiamento aggravato e violazione del testo unico sui beni culturali in relazione alla realizzazione di un parcheggio sotterraneo che dovrebbe sorgere in piazza Sant’Ambrogio. Il giudice ha così accolto la richiesta del Pm Paola Pirotta e ha respinto l’istanza di opposizione avanzata dall’associazione Italia nostra.

Il Gip nell’archiviare il caso ha ritenuto di non ravvisare alcuna ipotesi di reato per il sindaco e che la procedura speciale seguita in questo caso non risulta viziata di illegittimità e pertanto è avvenuta in modo regolare. Al centro della vicenda che ha fatto finire sotto inchiesta il primo cittadino c’è in particolare la costruzione di una rampa di ingresso al parcheggio che, secondo il progetto, dovrebbe essere di 5 piani e di circa 580 posti auto. Ed è proprio la realizzazione di questa rampa che secondo gli esposti presentati avrebbe alterato la natura e la qualificazione estetica della piazza, in cui sorge la basilica uno dei beni culturali ed architettonici vincolati della città. E proprio in relazione a ciò, il giudice ha comunque ribadito che resta fermo il dovere del ministero dei Beni Culturali e Ambientali di vigilare per assicurare il pregio estetico della piazza.

Inizialmente Pirotta aveva iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di abuso d’ufficio anche Alberto Artioli, soprintendente per i beni architettonici e paesaggistici di Milano, e Mario Turetta, direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici. In sostanza veniva contestato loro il via libera all’esecuzione delle opere nella presunta violazione delle normative ambientali in un luogo sottoposto a tutela. Il pm ne aveva poi chiesto l’archiviazione perché tale vincolo riguarda la piazza come bene culturale, ma non il sottosuolo, per cui il parcheggio è stato ritenuto “incompatibile con il carattere storico e artistico della piazza”, si leggeva nel documento.