MIlano, 8 novembre 2010 - Prosegue a Milano l’occupazione della Torre "ex Carlo Erba" di via Imbonati. Sono cinque gli immigrati che da venerdì scorso protestano su una torre del Maciachini center, su cui sono stati esposti striscioni che invocano e chiedono "sanatoria per tutti". Gli immigrati sono un cittadino argentino e quattro egiziani. Il gruppo ha trascorso la terza notte all’addiaccio e sotto una pioggia battente e non dà segni, al momento, di voler terminare la protesta.

Il ‘Comitato immigrati Milano’ ha organizzato per domenica prossima una manifestazione sotto la Torre. Gli immigrati milanesi, si legge in un comunicato, "denunciano una situazione che coinvolge almeno 50 mila persone, tutte truffate da una sanatoria farsa per la quale hanno sborsato migliaia di euro e da cui la maggioranza e’ rimasta esclusa per motivi pretestuosi". La sanatoria del 2009, ha spiegato il Comitato, "si rivolgeva, infatti, solo a due categorie di lavoratori (colf e badanti), escludendone così la maggior parte".

 

ROBERO FORMIGONI - Il presidente della Regione Lombardia ha ribadito: "ll numero degli immigrati che vengono in Italia va regolato, non puo’ essere indefinito". E ha spiegato: "Il problema è declinare legalità e accoglienza. Sarebbe bello accogliere tutti ma ci sono dei limiti oggettivi. La nostra Regione ha il numero più alto di stranieri. L’impegno è a continuare con l’integrazione di chi è regolare".

 

ANTONELLO PATTA - Il segretario provinciale di Rifondazione Comunista Federazione della Sinistra ha dichiarato: "Rifondazione Comunista esprime piena solidarietà ai migranti che a Milano hanno organizzato questa straordinaria forma di protesta e aderisce all’appello lanciato dal Comitato Immigrati Italiani per un mobilitazione unitaria per chiedere la regolarizzazione generalizzata, a partire da tutti i truffati dalla sanatoria farsa del 2009. Siamo di fronte all’ennesimo disastro annunciato, frutto di politiche discriminatorie che hanno condannato e continuano a condannare migliaia di persone in carne e ossa a condizioni di lavoro umilianti e troppo spesso illegali. Dall’alto di quella torre ci arriva un messaggio molto chiaro: i migranti non sono né delinquenti, né carne da macello per lo sfruttamento e la criminalità organizzata! Per questo oggi più che mai è di fondamentale importanza una battaglia comune per il riconoscimento ai migranti dei medesimi diritti e delle medesime condizioni di lavoro dei cittadini italiani. Solo attraverso l’emersione dal lavoro nero e dalla clandestinità è infatti possibile rendere meno ricattabili i migranti e più forti tutti i lavoratori nella comune difesa dei propri diritti".

 

CHIARA CREMONESI - Il consigliere regionale di Sel ha aaffermato: "Ricattatorio e arrogante è utilizzare gli immigrati come forza lavoro in nero finché è conveniente e privarli poi del riconoscimento dei più elementari diritti, non battersi pacificamente per ottenerli. Lo vogliamo ricordare, in queste ore di grande preoccupazione e sdegno per quanto sta accadendo a Brescia e di vicinanza all’analoga protesta di via Imbonati a Milano, al presidente del Consiglio Davide Boni che ha rilasciato dichiarazioni intollerabili".

E ha proseguito: "Non è accettabile affrontare la questione con la violenza, delle parole e delle azioni, facendone un problema di ordine pubblico e sicurezza. Questi lavoratori contestano una sanatoria truffa che, rivolta alle sole colf e badanti, aveva già escluso a prescindere migliaia di persone e che oltretutto ha imposto un complesso iter burocratico e il pagamento di una tassa di 500€ senza comunque poi garantire l’ottenimento del permesso di soggiorno. Perché in molti casi il datore di lavoro alla fine si è sfilato, non ha apposto la propria firma e tutto è stato inutile. Il discorso della regolarizzazione di migliaia di cittadini stranieri che qui vivono e lavorano onestamente, spesso ampiamente sfruttati, richiede dialogo e soluzioni concrete. E non si chiami buonismo la tutela del diritto".

Cremonesi ha concluso: "Ai lavoratori migranti che arrampicati a Brescia su una gru e a Milano su una torre stanno rivendicando, in condizioni fisicamente difficili e di profonda esasperazione, la possibilità di una vita dignitosa, esprimiamo tutto il nostro sostegno, invitando il ministero, le istituzioni e le autorità ad abbandonare la logica della prova di forza e a percorrere la strada imprescindibile del confronto. Questo pomeriggio Sinistra Ecologia Libertà sarà presente in via Imbonati al presidio di solidarietà organizzato per le 17.30".